CIVITAVECCHIA – Lavoratori della Sanità privata in piazza, ancora una volta, per riaccendere i riflettori sulle difficoltà di tutto il settore. Ieri la protesta sotto la sede dell’Aiop a cui ha partecipato una delegazione di Civitavecchia. Lunedì saranno invece sotto l’Aris.
“Negare il contratto, dopo 9 anni di assenza del Ccnl, in cui i padroni hanno applicato un accordo non firmato da Cgil Cisl Uil che ha tolto diritti e salario, è un atto moralmente abietto. E un’onta indelebile sul prestigio delle associazioni datoriali che continuano a nascondersi. La Regione Lazio deve intervenire. Noi non ci fermeremo finché a questi lavoratori non saranno riconosciuti giusta retribuzione e giusti diritti”. Così Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di categoriaFp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio, dopo il presidio di protesta organizzata ieri davanti alla sede Aiop regionale e nazionale.
“Tutti devono sapere come si lavora nelle Rsa dove vige una ingiustificata inferiorità contrattuale rispetto ai colleghi della sanità, tra buste paga al ribasso, dotazioni organiche inadeguate, interi reparti sguarniti, attività assistenziali raddoppiate rispetto alle norme di legge, contingentamenti e vessazioni. Mentre con la scusa dei requisiti minimi, gli imprenditori mettono a rischio la qualità dei servizi, così come la tenuta degli operatori costretti a turni massacranti, riposi e ferie saltate, carichi di lavoro folli. Così – conclude – non si può andare avanti”.
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