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    Cultura e Spettacoli
    22 Luglio 2021
    Con la nuova direzione è iniziato un percorso di riordino e studio preliminare dei materiali di scavo dimenticati nei depositi
    Dietro le quinte del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia

    CARLO CANNA

    CIVITAVECCHIA – Con la nuova direzione del Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia affidata all’archeologa Lara Anniboletti, non solo si è restituito alla città il suo Museo, ma è  iniziato anche un lungo percorso, “dietro le quinte”, di riordino e studio preliminare dei numerosi materiali di scavo dimenticati a lungo nei depositi. Il team del museo, infatti, coordinato dall’archeologa Valentina Asta e dal tecnico restauratore Elisabetta Bianchi, è impegnato da mesi a lavorare su queste importanti collezioni.

    Tra i reperti, in particolare, si segnalano quelli provenienti da contesti stratigrafici come Terme Taurine, Ficoncella, Punta della Vipera ed altri complessi archeologici di grande interesse scientifico. Molti di questi materiali necessitano di operazioni di restauro,  così come, tra quelli già esposti, la statua di Athena Parthenos e i frammenti appartenenti alla statua di Apollo, la cui recente riscoperta nei depositi ha permesso di confermare  l’identificazione della scultura con il Colosso di Rodi, grazie a nuovi studi condotti dal professor Alessandro Mandolesi, Direttore scientifico del Museo  Montelupo Fiorentino e già docente di Etruscologia e Antichità italiche all’Università di Torino.

    Si auspica, quindi, che a breve possa esserci un concreto interesse da parte della classe imprenditoriale, volto alla conservazione e alla salvaguardia di queste preziose testimonianze del nostro passato, anche in considerazione delle attuali forme di considerevoli benefici fiscali che lo Stato prevede per quei contribuenti le cui erogazioni in denaro vanno a sostegno del patrimonio culturale nazionale (per tutti i dettagli: artbonus.gov.it).