Risse di Ferragosto, i titolari della “Pecora nera”: «Una stangata ingiusta ed ingenerosa»
Cronaca
24 Agosto 2021
Risse di Ferragosto, i titolari della “Pecora nera”: «Una stangata ingiusta ed ingenerosa»

CIVITAVECCHIA – «Chiusi 15 giorni per aver cercato di far rispettare le regole». Non ci stanno i titolari de “La Pecora nera”, il locale chiuso per due settimane a seguito dei fatti avvenuti la notte di Ferragosto, che si sono adesso rivolti anche a Studio3A-Valore, per chiedere il risarcimento danni, a cominciare da quelli per l’ingente mancato incasso, alla società a cui si sono affidati per garantire la sicurezza. I gestori del pub/bistrot di via Duca d’Aosta forniscono la propria versione su quanto accaduto, ricordando che le risse sono avvenute all’esterno del locale e evidenziando l’impegno messo, anche in termini economici, per garantiore la sicurezza, stipulando un contratto con una società apposita. «Poco dopo mezzanotte, si è presentato all’ingresso un ragazzo visibilmente alterato e non nuovo ad “exploit” del genere – spiegano – che voleva a tutti i costi entrare nel locale per ordinare da bere senza però indossare la mascherina. Il “buttafuori” non l’ha giustamente fatto passare, il giovane lo ha spinto, insultato e gli ha pure sputato addosso, e a quel punto, certo, l’addetto alla sicurezza si è macchiato di una reazione spropositata e ingiustificata, colpendolo più volte e sbagliando a sua volta. Da lì è scoppiata la miccia che ha portato, un’ora dopo, alla spedizione “punitiva” degli amici del giovane, nel frattempo recatosi all’ospedale a farsi medicare le ferite, i quali sono tornati verso “La Pecora Nera” a cercare il buttafuori per fargliela evidentemente “pagare”, e ne è nata una nuova colluttazione con altri addetti alla sicurezza che, sempre fuori del locale, cercavano di evitare che i “vendicatori” raggiungessero il loro collega. Quando la polizia è intervenuta – hanno concluso – gli animi si erano ormai placati, molti dei “protagonisti” se l’erano filata, e alla fine di fatto sono stati identificati solo gli addetti alla sicurezza impegnati nel locale». Il 19 agosto il provvedimento di sospensione dell’attività. «Una stangata – concludono – ritenuta ingiusta e ingenerosa».

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