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    Speciale medicina
    7 Ottobre 2021
    Speranza: “La fiducia una base per l’era post Covid ”
    Il Ssn piace al 70% degli italiani

    Innovazione, prevenzione e assistenza di prossimità sono le parole chiave che descrivono l’impegno delle istituzioni, del mondo scientifico e del settore industriale per entrare in una stagione post-Covid, lasciarsi alle spalle l’emergenza e innescare un cambiamento che porti a nuovi modelli di finanziamento e gestione del sistema sanitario. E il punto di partenza è il capitale di fiducia che il nostro Servizio sanitario nazionale è riuscito a consolidare durante la pandemia. Fiducia che, secondo un’indagine Ipsos, nutrono nella sanità “tricolore” 7 italiani su 10. Se n’è parlato durante l’edizione 2021 dell”Inventing for Life Health Summit’, evento organizzato da Msd Italia, che ha coinvolto rappresentanti del mondo scientifico, istituzionale e industriale.

    “Come gestire la fase di transizione verso la fine della pandemia, facendo tesoro delle lezioni apprese nell’ultimo anno e identificando le aree di miglioramento sulle quali intervenire con più urgenza”, è stato il tema al centro del confronto. Fra i dati “messi sul tavolo” dei lavori anche quelli della ricerca Ipsos Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn”. Oltre 7 italiani su 10, appunto, esprimono un parere positivo sul sistema sanitario a livello sia nazionale sia regionale. E la valutazione è di “assoluta eccellenza” da parte di un connazionale su 4. Per il 52% degli italiani la sanità è l’area prioritaria su cui concentrare gli investimenti, seconda solo al lavoro (59%) e ancora più urgente della transizione climatica (22%), dell’istruzione (16%) e della digitalizzazione (11%).

    “C’è una nuova grande consapevolezza che il Servizio sanitario nazionale sia davvero il bene più prezioso che abbiamo e su di esso dobbiamo ricominciare ad investire”, ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Quando sono diventato ministro, 2 anni fa – ha ricordato – sul Fondo sanitario nazionale c’erano 114 miliardi, oggi ce ne sono 122. Lavorerò perché nei prossimi mesi questa cifra salga ancora, a cominciare dalla prossima legge di Bilancio”.