Anche la Cna nel Biodistretto Maremma etrusca e Monti della Tolfa
Cronaca
12 Ottobre 2021
L’associazione di Viterbo e Civitavecchia tra gli aderenti, Gismondi e Melaragni: “Obiettivo promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio”
Anche la Cna nel Biodistretto Maremma etrusca e Monti della Tolfa

TARQUINIA – E’ il primo nel Lazio per estensione. Ma soprattutto identifica un’area di raro pregio ambientale, naturalmente vocata allo sviluppo ecosostenibile. Il Biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa, dopo il riconoscimento deliberato la scorsa primavera dalla Regione Lazio sulla base del progetto presentato dal comitato promotore e la redazione dello statuto, è una realtà. Si è infatti costituita davanti al notaio, a Tarquinia, nelle sale di Palazzo Bruschi Falgari, l’associazione Biodistretto Met, presidente l’imprenditrice Anna Cedrini. Ne fanno parte i Comuni di Tarquinia, Tolfa, Allumiere e Monte Romano, tre Università Agrarie, la Camera di Commercio Rieti – Viterbo, l’istituto scolastico superiore Vincenzo Cardarelli, più di trenta produttori agricoli e alcune associazioni. Tra queste, anche la Cna di Viterbo e Civitavecchia, che nel febbraio del 2020 aveva aderito al comitato promotore. “Abbiamo partecipato fin dall’inizio a questo progetto che mette in rete le risorse naturali, produttive e culturali per valorizzarle e promuoverle – affermano Alessio Gismondi e Luigia Melaragni, rispettivamente presidente e segretaria dell’associazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e media impresa -. E’ un segnale importante il patto tra le istituzioni, le imprese, la scuola e il mondo associativo per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, che è il modello cui sono orientate le nostre politiche: c’è volontà di operare in maniera unitaria e con efficacia”. Nella delibera di adesione votata dalla presidenza della Cna, si indicano i principi che ispireranno le attività del Biodistretto Met. Come lo stimolo alla creazione di filiere corte, l’impulso al ricambio generazionale e all’innovazione nelle imprese artigianali e del sistema agroalimentare, lo studio di un’offerta turistica legata alla natura e alla conoscenza dei prodotti tipici locali, la diffusione del concetto di “educazione alimentare biologica”.