Commento al Vangelo della Domenica Si mise in cammino
Società
30 Gennaio 2022
Commento al Vangelo della Domenica Si mise in cammino

DON IVAN LETO*

Ascoltiamo oggi la seconda parte del “manifesto di Nazaret”, la cui lettura è iniziata domenica scorsa. Trovandosi nella sinagoga di Nazareth, Gesù legge il capitolo 61 di Isaia che annuncia il Messia e afferma che questa profezia si compie “oggi”, in lui. All’inizio, tutti gli prestano attenzione e restano meravigliati dalle sue parole. Successivamente, però, nasce il dubbio nei loro cuori, perché le “parole di grazia” pronunciate da Gesù non si adattano alla sua umile origine. La domanda che si fanno i presenti “non è costui il figlio di Giuseppe?” provoca un lungo intervento di Gesù dove pronuncia un proverbio già conosciuto nel mondo antico “medico cura te stesso” con il quale riconosce l’ostilità del pubblico e lo conferma con un altro proverbio “nessun profeta, è bene accetto nella sua patria”, così Gesù si auto presenta come profeta. Poi, ricorre a due esempi dell’Antico Testamento. Ciò che è successo a lui era già accaduto a due grandi profeti di Israele, Elia ed Eliseo. I due esempi menzionati si trovano nei libri dei Re: il miracolo della farina e dell’olio (1Re 17,7-16) e la guarigione di Naaman il Siro (2Re 5,1-14). In questi due testi, Elia ed Eliseo agiscono a favore di due pagani che, oltre a essere stranieri, sono emarginati dalla società: una povera vedova di Sarepta e Naaman, un lebbroso siro. La salvezza, dunque, non è esclusiva di Israele, ma raggiunge i popoli pagani. Due esempi del passato che illuminano il presente di Gesù: Gesù è venuto per liberare non solo il suo popolo, ma tutti quelli che necessitano della salvezza. Presi da indignazione, gli abitanti di Nazareth si alzano per farlo precipitare in un burrone, ma Gesù, incompreso nella sua terra, “si mise in cammino”.

*Don Ivan Leto
parroco di San Gordiano

Diocesi Civitavecchia – Tarquinia