ANGUILLARA – “Attivarsi con ogni mezzo previsto presso il Parlamento – che ha già in discussione la proposta di legge in materia di cui in premessa – noncé presso ogni altra sede, per sostenere la necessità di provvedere quanto prima all’approvazione di una legge sul fine vita”. L’eutanasia arriva in discussione in consiglio comunale ad Anguillara. A firmare l’ordine del giorno da presentare alla massima assise cittadina sono cinque consiglieri comunali: Enrico Stronati, Matteo Flenghi, Leda Catarci, Francesco Falconi e Michela Cardone. Nel documento i cinque consiglieri chiedono al consiglio comunale di impegnare il presidente del consiglio e il sindaco per “rivolgere un appello a tutti i capigruppo presso la Camera dei deputati affinché assumano l’impegno a procedere nella trattazione del progetto di legge n.2”; “a partecipare proattivamente alla chiara definizione dei requisiti e delle modalità con cui normare la morte volontaria medicalmente assistita, tenendo conto dei principi emersi dalle più recenti pronunce della stessa Corte Costituzionale”; “a trasmettere il presente ordine del giorno ai presidenti di Camera e Senato, ai presidenti delle Commissioni Affari Sociali e Sanità della Camera, alla Commissione Sanità del Senato e alle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Camera e Senato”. I cinque consiglieri puntano i riflettori, nel loro ordine del giorno, sull’oltre un milione di italiani che ha “firmato a favore del quesito referendario richiedente la soppressione parziale dell’art. 579 c.p.”. Referendum non ammesso al voto della Corte perché “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionale necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”. I consiglieri ricordano anche come l’eutanasia sia stata legalizzata in diversi Paesi tra cui Belgio, Olanda, Spagna, Germania, Svizzera, “mentre altri, come Francia e Inghilterra, stanno procedendo a vario titolo alla sua depenalizzazione”. “Sono ormai 40 anni – si legge nel documento – che si fanno proposte per normare la morte volontaria medicalmente assistita e, quindi, non è più rinviabile una decisione da parte del Parlamento, organo elettivo che ha la competenza a lefigerare sul tema – peraltro – sollecitato dalla stessa Corte Costituzionale”.


