È sempre più polemica sul libro di Valeria Gargiullo “Mai stati innocenti” presentato in città nei giorni scorsi. La giovane scrittrice è nata e cresciuta a Campo dell’Oro e proprio di questo quartiere parla nel suo libro. «Uno stradone – si legge nella sinossi – di un chilometro divide Civitavecchia a metà. Da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall’altra Campo dell’oro, i casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l’anima delle persone. Di là, un futuro prospero, le bollette in regola, le vacanze al mare; di qua, le famiglie arrancano e i figli, abbandonati a loro stessi, sognano una fuga impossibile». L’autrice ha sottolineato più volte come si tratti di un’opera di fantasia ma in città in molti non hanno preso bene la descrizione poco lusinghiera che esce di Civitavecchia dal romanzo. Proprio ieri il comitato Campo dell’Oro ha scritto una lettera aperta, per difendere un quartiere che non si ritrova per nulla nelle pagina del romanzo d’esordio di Gargiullo, presentato la scorsa settimana da Book Faces alla Fondazione Cariciv, insieme agli scrittori Gino Saladini ed Anthony Caruana. Una lettera per dare una visione reale di un quartiere lontano dall’essere il teatro di “Romanzo criminale”, periferico sì, ma non criminale. Iil comitato “Campo dell’Oro” vuola rispondere a quella che viene definita la «campagna diffamatoria che la signora Gargiullo ha improntato contro il quartiere. Vero che ha chiarito che è un romanzo – hanno spiegato, riferendosi in particolare all’intervista rilasciata al TG5 – altrettanto contestabile che ha permesso al giornalista di usare parole pesanti senza che lei intervenisse a chiarire tale posizione. Il nome del quartiere poteva essere di fantasia; lasciateci difendere un quartiere sì di periferia, ma onesto, familiare e sereno. Sorridiamo alla trovata delle buche, Roma ne è piena e in pieno centro storico».
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