Una bufera giudiziaria senza precedenti che ha travolto l’Università Agraria di Civitavecchia. L’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha acceso i riflettori su una serie di aspetti, dai rimborsi all’acquisto di bestiame fino ad arrivare alle certificazioni relative agli usi civici e ha portato all’arresto del presidente dell’ente Daniele De Paolis e al deferimento di altri due membri dell’esecutivo. Eppure De Paolis resiste, non molla la poltrona. Non ci pensa minimamente a dimettersi il presidente dell’Agraria, nonostante i guai giudiziari, nonostante le manifestazioni di protesta andate in scena nei mesi scorsi a viale Baccelli, proprio sotto la sede dell’ente. Su quanto accaduto si registrano una serie di commenti che vanno tutti nella stessa direzione. Secondo l’associazione Caponnetto «è ormai improcrastinabile che gli enti sovraordinati dal punto di vista amministrativo e giurisdizionale intervengano e procedano con il commissariamento dell’ente, estromettendo coloro che lo hanno portato a tali disastrose condizioni e dopo aver avviato un periodo di riapertura delle iscrizioni, bloccate per evitare indesiderate intromissioni da oltre due anni, avvii il percorso per il rinnovo degli organi statutari, indicendo nuove elezioni». Il consigliere regionale del M5S, Devid Porrello, invoca le elezioni: «Il mandato del presidente De Paolis è scaduto nel 2020 e solamente ad aprile 2021 i 6 consiglieri in carica rimasti su 11 (ben 5 si erano già dimessi in blocco da mesi) hanno deciso di indire le elezioni per ottobre 2022. De Paolis si dimetta – ha dichiarato – le elezioni dell’Università Agraria si tengano il prima possibile».