C’è l’ok della Regione Lazio: il reparto di medicina covid dell’ospedale San Paolo può chiudere. Attualmente sono 10 i posti letto ancora attivi, quasi tutti occupati, ma ora si può procedere verso la riconversione del reparto. Come spiega il direttore sanitario del polo ospedaliero Antonio Carbone ora c’è lo stop ai nuovi ricoveri mentre si attende la dimissione dei pazienti attualmente ricoverati per procedere con la chiusura della medicina covid. Eventuali nuovi arrivi saranno trasferiti su Roma. Intanto la Asl Roma4 ha pubblicato una manifestazione di interesse per il reclutamento di medici stranieri extra UE. La manifestazione nasce dall’accordo sottoscritto il mese scorso dalla Regione Lazio con Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia), che punta ad integrare i professionisti italiani con i professionisti stranieri cittadini di Paesi extra UE senza obbligo della cittadinanza italiana. L’assessore D’Amato nelle scorse settimane aveva illustrato l’accordo che «apre al reclutamento temporaneo del personale medico anche tra i cittadini di Paesi extra UE che siano titolari di permesso di soggiorno e che siano iscritti ad Ordini professionali del nostro Paese, che quindi già esercitano la professione medica e conoscono la lingua italiana. È una grande opportunità in un momento di emergenza. Si tratta di una platea professionalmente preparata a cui fino ad oggi era precluso l’accesso nel sistema pubblico». Recepito prima dalla Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata e poi dalla Asl Roma 4, l’accordo potrebbe migliorare la problematica nazionale relativa al reclutamento dei medici. «Ci saranno selezioni per diverse specializzazioni: medicina d’urgenza e Ps, anestesia, medicina interna, nefrologia e discipline equipollenti – spiega il direttore generale della Asl Roma 4 Cristina Matranga -. Attraverso questa possibilità, che ci è stata offerta dalla Regione Lazio, speriamo di poter coprire ruoli importanti, migliorando l’offerta delle attività sanitarie della nostra azienda». «Ringrazio il Direttore Matranga per la grande disponibilità – ha commentato il professor Foad Aodi, presidente di Amsi e dell’Unione medica euromediterranea (Umem) –. Accordi di questo genere forniscono un sostegno importante alla sanità pubblica, favoriscono l’integrazione e l’aumento dei diritti per i lavoratori. Speriamo in un futuro molto prossimo di poter svolgere in Italia concorsi pubblici senza l’obbligo della cittadinanza. Questa procedura . conclude – snellirebbe le procedure relative al permesso di soggiorno, riconoscendo i titoli professionali conseguiti all’estero di chi desidera lavorare in Italia».
©RIPRODUZIONE RISERVATA


