Non ci sono solo i distributori di benzina tra le mete scelte da chi è stato colpito da una vera e propria psicosi da guerra e rincari.
Basta entrare in un supermercato per rendersi conto degli effetti devastanti della paura.
La paura del problema che arriva prima del problema stesso e che crea il panico. Così, dal centro alle periferie, sono tanti i prodotti scomparsi dagli scaffali dei negozi. A cominciare dalla farina e dal lievito, che sono diventati ormai introvabili. In molti hanno riempito il cofano dell’auto di casse di acqua, come se la guerra riguardasse direttamente Civitavecchia, per non parlare della pasta: intere confezioni in offerta, acquistate e portate a casa, che potrebbero sfamare una famiglia per lunghi mesi. E se la situazione dovesse migliorare e i prodotti acquistati in tutta fretta dovessero scadere, chissenefrega.
La conta dei danni, quelli prodotti da una scarsa cultura e da una lacunosa informazione.
Il pellet, nonostante i recenti rincari, è diventato un bene di lusso: trovarlo in città è quasi impossibile.
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