francesca annovazzi*
Nelle ultime settimane diverse esplosioni hanno illuminato le città ucraine di Kiev, Kharkiv, Odessa e Mariupol, dove la distruzione di un ospedale ha causato la morte di un migliaio di persone tra madri e bambini. Tra le vittime degli ultimi bombardamenti nella città di Mariupol vi è Kirill, un bambino di 18 mesi morto tra braccia del papà all’ingresso di un ospedale ucraino. I medici hanno provato più volte invano a rianimarlo, ma a causa dell’assenza di elettricità e di strumenti adeguati non ce l’ha fatta. Quello che sta accadendo non è altro che l’emblema dei principi morali su cui si fonda la società attuale. Ogni giorno siamo accecati dall’egoismo e dall’indifferenza, cerchiamo puntualmente di calpestare gli altri per far valere le nostre idee. Non ci accorgiamo di ciò che ci circonda, proprio come sta avvenendo tra Putin e Zelensky, entrambi irremovibili dalle proprie decisioni. Non hanno intenzione di trovare un punto di accordo, sacrificando così la vita di migliaia di civili. Tutto questo è estremamente raccapricciante. Kirill ha 18 mesi e li avrà per sempre, perché è volato via, in un luogo dove non ci sono bombe, dove il cielo è azzurro e bambini sorridono felici.
*3B Liceo classico PA Guglielmotti

