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    Cronaca
    18 Marzo 2022
    l’analisi Sos del settore tra meteo e caro prezzi
    La siccità mette a rischio le aziende agricole

    LADISPOLI – Al peggio non c’è mai fine. La celebre frase della scrittrice Silvana De Mari può essere utilizzata senza alcuna esitazione per il dramma che stanno vivendo in questo periodo gli agricoltori. Già nei giorni scorsi gli imprenditori agricoli del territorio avevano lanciato l’allarme per il rincaro dei prezzi del gasolio e della materia prima utilizzata nel settore. Rincari che, insieme a quelli di luce e gas rischiano di mandare al collasso diverse attività, anche locali. A questi, ora va ad aggiungersi anche la siccità. «Il cambio climatico sta facendo dei danni rilevanti – ha spiegato l’imprenditrice agricola Mara Zani – Non esistono più le stagioni. Passiamo da periodi di siccità a periodi in cui si verificano bombe d’acqua o violente grandinate che distruggono il raccolto». L’ultima in ordine temporale risale al mese scorso. «La verdura è stata massacrata dalla grandine», ha detto. Un vero e proprio problema, dunque, quello climatico che oltre a causare danni al raccolto, dall’altra parte fa alzare anche il conto delle bollette dell’acqua. «Molte aziende, sbagliando, hanno chiuso i pozzi per irrigare perché era subentrato il Consorzio di Bonifica» e ora anche il costo dell’acqua è aumentato facendo alzare anche le bollette. E tra chi ancora riesce ad andare avanti c’è anche chi non ce la fa più. «Ci sono colleghi – ha spiegato Zani – che stanno pensando di non piantare nulla. L’agricoltura, qui da noi, sta vacillando». Parole, quelle dell’imprenditrice agricola dei Monteroni confermate anche dal collega Lorenzo Belardi: «A causa dell’assenza di piogge, quest’anno è stata chiesta l’apertura anticipata del Consorzio di Bonifica (solitamente avviene il 5 marzo ed è stata anticipata al 20 febbraio). Per lo stesso motivo lo scorso anno la sua chiusura è stata posticipata al 20 novembre». Una estensione del periodo di apertura che ovviamente «va a impattare sul costo delle bollette dell’acqua». «Purtroppo, negli ultimi 5 anni in particolare – ha proseguito Belardi – la siccità ha causato diversi problemi. Se questo va ad aggiungersi all’aumento dei costi, lo scenario diventa difficile. Infatti molte aziende non ce la fanno più a sostenere questa situazione». Una realtà, quella che stanno vivendo le imprese del territorio rese ancora più difficili nel processo di immissione dei loro prodotti sul mercato. «Quando arrivi alla vendita al dettaglio e prima, magari, vendevi un prodotto a 2 euro, è chiaro che oggi, a causa di questa situazione, non puoi venderlo a 4 euro perché anche i clienti non ce la fanno a sostenere i costi. Ma rimanere nel range di prima è difficile».

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