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    Cronaca, Economia e Lavoro
    19 Marzo 2022
    I presidenti di Pantano, Centrale ortofrutticola, Horta e Ortofrutta agronatura hanno scritto una lettera al senatore Battistoni per chiedere un incontro
    «Non abbiamo più la forza economica di produrre in perdita»

    TARQUINIA – Continua lo sciopero degli agricoltori di Tarquinia che non si arrendono di fronte allo stato di crisi che attraversa il settore.

    Dopo il confronto con i sindacati, gli agricoltori chiedono ora un incontro con il senatore Francesco Battistoni, sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) a sostegno delle loro ragioni.

    Il presidente della Centrale ortofrutticola Alessandro Serafini, il presidente dell’Ortofrutta Agronatura, Agostino Viscarelli, il presidente della Horta, Claudio Luccioli e il presidente della cooperativa Pantano fra produttori agricoli Glauco Zannoli hanno preso carta e penna ed hanno scritto una lettera a Battistoni per rappresentare le esigenze del settore che necessita di “interventi immediati”. Gli agricoltori del territorio, sulla scia di tante iniziative in tutta Italia, si sono mobilitati per sostenere la protesta del comparto agricolo contro il caro bollette, l’aumento dei costi del carburante, dell’energia e dei connessi aumenti di tutti i fattori produttivi indispensabili per le coltivazioni agricole.

    Nella missiva gli imprenditori agricoli ribadiscono la volontà di portare avanti il presidio, da giorni attivo nel piazzale della cooperativa Pantano e Centrale ortofrutticola dove stazionano decine di trattori, che ha anche l’obiettivo di difendere le famiglie dai rincari indiscriminati. “Dobbiamo evidenziare con forza – spiegano tuttavia gli agricoltori di Tarquinia – come i compensi che le industrie di trasformazione e di commercializzazione delle nostre produzioni agricole non coprono i costi di produzione. Non è nostra intenzione fermare la produzione degli alimenti nei campi e nelle stalle, nonostante veniamo strozzati dalle speculazioni in atto che mettono a repentaglio la sopravvivenza stessa delle nostre aziende agricole frutto di anni di sacrifici, ma una cosa è certa, non abbiamo più la forza economica di produrre in perdita”.

    Gli agricoltori chiedono pertanto una “corretta redistribuzione del valore aggiunto all’interno della filiera agroalimentare”, della quale rappresentano l’anello essenziale e chiedono al sottosegretario un incontro immediato affinché esprima il suo sostegno a difesa dell’economia agricola del comprensorio che vive uno dei momenti più bui della sua storia.