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    Cultura e Spettacoli, Società
    20 Marzo 2022
    La food blogger Vittoria Tassoni nella trasmissione di Chiara Maci
    L’Italia a morsi: Tarquinia in vetrina tra piatti tipici, Etruschi e bellezze del territorio

    TARQUINIA – Dal broccolo romanesco coltivato nei campi della Tuscia viterbese, all’acquacotta, piatto tipico della tradizione maremmana, ai funghi ferleghi fritti, passando poi per il cinghiale a bujone, i lombrichelli all’arrabbiata, i ravioli di ricotta, la ciambella all’anice, fino al panpepato.
    Tarquinia protagonista grazie alla nota trasmissione “l’Italia a morsi” condotta da Chiara Maci, andata in onda sul canale digitale Discovery plus.

    A parlare di Etruschi, tradizione e cucina, la food blogger Vittoria Tassoni che ha svelato i segreti della tavola semplice del territorio – una cucina piena, saporita e rustica -, richiamando le antiche tradizioni che hanno subito l’influenza degli Etruschi, popolo di buongustai.
    Con lei, l’assaggiatrice Maria Laura Nespica (agronoma e anche giudice sensoriale di olio dop Tuscia e Canino per la Camera di commercio di Viterbo) e l’amica Federica Ruzzier che hanno consumato, in compagnia della Maci, i gustosi piatti abilmente preparati da Vittoria, “l’etrusca ballerina” appassionata anche di flamenco arabo.

    Un servizio a tutto campo, quello andato in onda l’altra sera, che ha messo in risalto non solo la tradizione enogastronomica del territorio ma anche le bellezze di una città dove si respira storia, in ogni vicolo del centro storico medievale, e natura, con i campi coltivati e il litorale che si scorge dall’alto.

    Tarquinia ancora una volta mostra il suo grande fascino, quello della città più ricca dell’Etruria, per dirla con Cicerone, come ricordato da Chiara Maci.

    Subito le telecamere hanno raggiunto l’azienda agricola di Alessio Barruca che ha mostrato il campo coltivato con il broccolo romanesco, prodotto star della gastronomia antica, delizioso da mangiare e bello da vedere con la sua caratteristica forma piramidale. Ottima la proposta di presentarlo in tavola come carpaccio crudo con del melograno, ma anche leggermente scottato.

    La ricetta di zia Lilli, proposta dall’antico forno della città di Tarquinia, gestito da sempre da sole donne, ha reso protagonista la ciambella all’anice nella doppia versione, morbida o biscottata, sulle tavole tradizionali delle famiglie tarquiniesi.

    E come non fare, nel viaggio tra le vie del centro storico, anche una tappa nella più antica pasticceria della città, per degustare un ottimo caffè con il panpepato, altro dolce tipico della zona.

    Semplici e di gran sapore i piatti preparati dalle abili mani di Vittoria Tassoni che, durante la preparazione, non ha disdegnato di accennare anche qualche passo di danza.
    Eccezionali i lombrichelli all’arrabbiata rigorosamente stesi a mano. Da leccarsi i baffi e fare la “scarpetta”, il cinghiale al bujone, molto sugoso. Chi non conosce poi a Tarquinia i ravioli di ricotta, tipicamente preparati per il periodo di carnevale e fritti, ma buoni tutto l’anno? Vittoria li ha proposti in versione più salutare, al forno, con colatura finale di ottimo miele, davvero da provare.

    Tra una preparazione e l’altra, anche il tempo di quattro chiacchiere all’aria aperta con Maria Laura Nespica che ha guidato Chiara Maci e Vittoria in una degustazione d’olio locale, culminata, infrangendo ogni regola, con un fragrante intingolo di pane nell’olio.