logo
    Società
    28 Marzo 2022
    A Viterbo niente Gaypride solo Arcigay

    VITERBO – E niente, nemmeno quest’anno Viterbo avrà il “suo” gay pride.

    Nonostante l’appello accorato di diverse realtà locali, lanciato nello scorso mese di settembre, l’impellente necessità è rimasta inascoltata.

    “Un gay pride viterbese per aiutare tutti i ragazzi Lgbt che vivono in una città e in una provincia difficili a fare coming out.” aveva chiesto la Rete degli studenti medi dal palco del Festival Limites a Pianoscarano.

    “La città di Viterbo ha voglia e bisogno di un Pride”, avevano fatto eco Unipride, University, Aucs, Ausf, Cut, Giovani democratici, Rifondazione comunista, Arci, Movimento 5 stelle, Kyanos, Usb, L’altro circolo, Federazione del sociale Usb, Cisl, Cgil, Agedo, Anpi e Partito democratico al Biancovolta, noto centro sociale nel cuore della città.

    Non è bastato questo vasto schieramento di sostenitori però: ad aggiudicarsi la candidatura è stata Albano, che il 25 giugno ospiterà l’ambita manifestazione.

    Una grossa delusione, ovviamente per la comunità LGBT nostrana.

    A mitigare un pò gli animi però arriva una lieta novella: dopo venti anni Arcigay torna a Viterbo.

    Ad annunciarlo un comunicato arrivato direttamente dal consiglio nazionale di Arcigay che, nella giornata di sabato 26 marzo, ha approvato l’affiliazione dell’associazione “Peter Boom” di Viterbo.

    “L’Associazione Arcigay Peter Boom Viterbo Lgbt+ nasce da un gruppo di persone professioniste e volontarie che già da anni si spendono sul territorio di Viterbo per favorire percorsi di sensibilizzazione su tematiche, diritti e richieste della comunità Lgbti+ (Lesbiche, Gay, Bisex, Trans e Intersex).

    La costituzione di questa nuova realtà associativa deriva dall’esigenza comune di istituire un punto di riferimento, non solo al fine di garantire un supporto concreto alla comunità locale, ma che si occupi anche di favorire e promuovere lo studio, l’approfondimento e la sensibilità verso le istanze, i diritti e le rivendicazioni della comunità Lgbti+ a livello territoriale e nazionale” ha dichiarato Virginia Migliore, Presidente dell’associazione Peter Boom Viterbo – Associazione Arcigay.

    Alla fine tutto è bene quel che finisce bene.

    Forse non sarà dello stesso avviso Alfonso Antoniozzi, candidato nello schieramento di Chiara Frontini e già “arruolato” come assessore alla Cultura.

    Lui, in un’intervista rilasciata a fine dicembre, aveva detto che “qualora Viterbo fosse diventata sede del Pride, il nuovo sindaco avrebbe dovuto aprire la manifestazione.”

    Appuntamento istituzionale dunque rinviato a data da destinarsi….che le sue siano state parole di cattivo auspicio?