Quando tra la vita e la morte passano pochi minuti, un intervento capace di bypassare completamente il sempre più congestionato traffico cittadino può fare moltissima differenza. Ancora poche settimane e – grazie all’impegno dei ricercatori del Campus Biomedico di Trigoria – sarà operativo un drone salva-vita in grado di arrivare tempestivamente in soccorso di pazienti bisognosi di defibrillatori in caso di arresto cardiaco improvviso, ma potrà trasportare in tempi rapidissimi anche emoderivati, farmaci, kit chirurgici e antidoti necessari in varie situazioni di emergenza. Come spiega l’ordinario di Anestesia e rianimazione dell’università
Campus Bio-Medico di Roma, Eugenio Agrò, ad AdnKronos Salute i campi di applicazione del drone possono essere molteplici “dai casi di intubazione che necessitano di un videolaringoscopio di cui non tutti dispongono, alla necessità di effettuare biopsie urgenti durante un intervento di asportazione del tumore. Il drone – fa un altro esempio Agrò – porta i vetrini all’anatomia patologica e a stretto giro arriva il verdetto sulla presenza di metastasi grazie all’analisi del linfonodo ‘sentinella’”. Il progetto di sperimentazione del drone salva-vita è ormai giunto quasi al termine. “A metà maggio – annuncia il dottor Agrò si svolgerà il primo test ufficiale proprio al Campus Bio-Medico, che è dotato di eliporto h24 e fa parte della rete di emergenza cardiochirurgica regionale. Il drone interverrà in uno scenario di arresto cardiaco improvviso, portando sul posto un defibrillatore salva-vita”.