Retata della Finanza a Cerveteri, confiscati oltre 500 milioni alla criminalità organizzata
Cronaca
31 Marzo 2022
Retata della Finanza a Cerveteri, confiscati oltre 500 milioni alla criminalità organizzata

Mezzo milione di euro. E’ la cifra tornata in possesso dello Stato dopo la retata della Direzione Investigativa Antimafia che, su disposizione della Procura di Civitavecchia e in sinergia con il Comando provinciale della Guardia di finanza, ha posto ieri sotto sequestro un distributore di carburante a Ladispoli e poi un bar di Cerveteri. Attività finite già nel mirino degli inquirenti nel 2017 quando sempre la Dia, in quella circostanza però con l’aiuto dei carabinieri, fece “visita” alle famiglie di etnia Sinti confiscando ville, appezzamenti agricoli, furgoni, conti correnti e società. Alcuni degli stessi beni hanno ricevuto nuovi sigilli perché nel frattempo i Sinti avrebbero usato dei prestanome per rimpossessarsi delle attività. Un modus operandi però smascherato con abilità dalla magistratura che, come spiegato dal procuratore capo Andrea Vardaro, hanno consentito agli inquirenti di eseguire un decreto di sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 530mila euro. «La Dia – ha affermato il procuratore – ha rilevato la sospetta cessione di imprese ad una società gestita da un soggetto in rapporti con una delle persone proposte». E poi ancora: «Si tratta del primo sequestro – prosegue Vardaro – eseguito nel circondario del tribunale di Civitavecchia ai fini della confisca penale per sproporzione, istituto applicabile ai responsabili di determinati reati, tra i quali il trasferimento fraudolente di valori che non sono in grado di giustificare la provenienza dei beni di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risultino essere titolari o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati».