VALENTANO – Rave di Ferragosto a Valentano: l’imprenditore Piero Camilli, proprietario dei terreni, chiede il conto al ministro dell’Interno Lamorgese.
Un conto salato, oltre 300.000 euro, secondo quanto riporta il Corriere della Sera «Per il mancato sgombero animali rimasti sul terreno, pompe dell’acqua danneggiate, rifiuti da smaltire».
La Procura non ci sta e, di tutta risposta, chiede archiviazione dell’inchiesta, poiché risulta «Impossibile risalire agli organizzatori».
A distanza di sette mesi dall’evento che ha portato il piccolo comune alla ribalta nazionale, il processo entra nel vivo.
Era il 16 agosto 2021 quando un esercito di oltre 8ooo appassionati di musica di techno provenienti da tutta Europa si riversarono nell’area circostante lo splendido lago di Mezzano stazionando per oltre quattro giorni tra musica a decibel altissimi, balli sfrenati, droga e alcol a fiumi.
Tragico il bilancio alla fine del rave: un morto ( il ventenne Gianluca Santiago affogato nel lago) “animali rimasti sul terreno, pompe dell’acqua danneggiate, l’enorme massa di rifiuti da smaltire più alcuni incalcolabili effetti relativi all’equilibrio faunistico turbato”
Un danno stimato, secondo l’imprenditore 300mila euro.
Secondo la Procura di Viterbo, che ha chiesto l’archiviazione della vicenda, nonostante molti dei partecipanti siano stati identificati dai carabinieri, non è stato possibile risalire agli organizzatori.
Resta in piedi, a questo punto, la contesa civilistica sui danni, sempre che le richieste di Camilli vengano accolte dal Tribunale.
Simona Tenentini

