Sala della Provincia concessa ad Eric Gobetti “negazionista” delle Foibe, è polemica
Politica
7 Aprile 2022
Sala della Provincia concessa ad Eric Gobetti “negazionista” delle Foibe, è polemica

VITERBO – Mostra sulle Foibe, si accende la polemica.

Con la determina dirigenziale n.627 del 24/03/2022, la Provincia ha concesso la Sala Anselmi per un’esposizione fotografica organizzata dall’Anpi dall’8 al 11 aprile e la Sala delle Conferenze per una chiusura affidata ad Eric Gobetti, autore del discusso volume “E allora le Foibe?” edito da Laterza.

Una decisione che sta facendo molto scalpore, in virtù della controversa posizione assunta sulla circostanza storica dallo studioso.

Gobetti più volte nel suo testo contesta l’abuso dell’espressione “negazionismo delle foibe” nel dibattito pubblico italiano.

Secondo l’autore, gli storici «che si occupano di questi temi», fra cui egli stesso, «sono sempre più spesso presi di mira dagli stessi ambienti politici. L’accusa ricorrente è quella di “negazionismo” delle foibe, un’espressione emotivamente efficace, fino ad ora utilizzata solo in riferimento a chi nega la Shoah. In questo modo, con un’accusa infamante e infondata, si vuole screditare il lavoro degli storici, impedire loro di parlare di un tema delicato, di contestualizzare il fenomeno, di raccontarlo in maniera corretta».

Affermazioni forti che collocano Gobetti, inevitabilmente in una posizione discutibile.

Già qualche tempo fa, a Verona, Renzo Codarin, presidente nazionale Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Angvd, scrisse una una lettera al sindaco Federico Sboarina, per segnalare un incontro al quale avrebbe dovuto presenziare lo storico.

“Mi permetto di comunicarle il disappunto che abbiamo provato scoprendo che all’Istituto Copernico Pasoli il 10 febbraio verrà celebrato dando la parola a Eric Gobetti, campione di quelle anacronistiche posizioni giustificazioniste nei confronti delle stragi nelle foibe e propense ad abolire il Giorno del Ricordo».

Immediata fu, all’epoca, la risposta di Sboarina: «Terribile che ci sia ancora chi tenta di offuscare una delle pagine più drammatiche della nostra storia. I drammi del passato hanno pari dignità, non ci sono tragedie di serie A e altre di serie B, continuerò a battermi per difendere questa idea e il rispetto che va portato alle vittime di tutti i totalitarismi. Reputo grave se questo rispetto non si trova nelle scuole, per questo ho coinvolto l’Ufficio scolastico provinciale. È giusto che i ragazzi sviluppino una loro capacità critica, ma i fatti storici non possono essere interpretati, indipendentemente dal loro colore politico. Il giorno nazionale di commemorazione deve essere rispettato così come avviene per la condanna dell’olocausto. …”

Anche a Viterbo non si è fatta attendere la reazione politica.

A scrivere è Casapound: “Chiediamo intanto spiegazioni sulla superficialità con la quale un ente pubblico – che dovrebbe garantire consapevolezza storica sul periodo buio e coperto dal silenzio tombale che ha avvolto per settant’anni la vicenda – possa arrivare ad assegnare la principale sala del palazzo della provincia senza considerarne le conseguenze politiche e senza garantire su un argomento così delicato un adeguato contraddittorio, altrimenti sviscerato unilateralmente da un dichiarato filo-titino negazionista con dubbia finalità culturale ma di aperto intento propagandistico e provocatorio.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, a tutela del ricordo dei martiri delle Foibe, delle loro famiglie, degli esuli istriani, dalmati e giuliani e di una accertata verità storica contro un ingiustificato revisionismo CasaPound Italia Viterbo chiede l’annullamento dell’evento o, in alternativa, un pubblico confronto sull’argomento durante lo svolgimento della sopracitata conferenza, altresì chiama a raccolta i militanti, i simpatizzanti e la libera cittadinanza per sabato alle 16 in piazza dei Caduti (Sacrario).”

Simona Tenentini