logo
    Cronaca
    19 Aprile 2022
    Amatrice – Terremoto, domani il processo per il crollo del convento arriva davanti la GUP

    RIETI – Sono passati quasi sei anni, ma solo domani approda davanti al giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Rieti, Riccardo Giovanni Porro, il procedimento penale per il crollo, in via Grifoni, dell’ex convento di Amatrice (Ri), immobile dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia – Istituto femminile “Padre Giovanni Minozzi”.

    La struttura è collassata in occasione della scossa di terremoto delle 3.36 del 24 agosto 2016, causando sette morti. Decedute tre suore che gestivano il posto (Maria Ferri, Maria Carmela Galasso e  Anna Serio) e quattro signore (Anna Maria Rosaria Cicerone, Matilde Colasanti, Gilda Morantee Maria Silla) che soggiornavano nell’istituto per il periodo estivo, pagando circa 4.000 euro ciascuna per tre mesi per la pensione completa. I familiari delle ospiti decedute, assistiti tutti dall’avvocato Wania Della Vigna del foro di Teramo, si costituiranno parte civile. Imputati, di omicidio colposo, sono Ivo Carloni, di Amatrice, e Virna Chiaretti, di Rieti. Il primo è sotto accusa in qualità di progettista e direttore degli interventi di riparazione del convento effettuati a seguito del sisma del 6 aprile 2009 che aveva avuto come epicentro L’Aquila, ma che aveva creato problemi e danni anche nella vicina Amatrice.

    Secondo il procuratore capo di Rieti, Lina Cusano, e i sostituti procuratori Luana Bennetti ed Edoardo Capizzi, nell’eseguire quei lavori, per negligenza, imperizia e imprudenza”, sono state “violate le regole essenziali di tecnica costruttiva”. La Procura fa un lungo elenco di omissioni, tra cui quelle di non aver effettuato “le doverose e necessarie misure di miglioramento antisismico” e di non aver valutato “la vulnerabilità dell’edificio”. Il tecnico avrebbe anche falsamente attestato il collaudo della struttura, ma il reato di falso è prescritto. Chiaretti, invece, è imputata, per gli stessi lavori, in qualità di responsabile del procedimento, di capo settore dell’Ufficio tecnico e responsabile dello Sportello unico del Comune di Amatrice. Anche a suo carico lungo l’elenco delle omissioni, tra le quali quella di non aver controllato, a conclusione delle opere, “il ripristino delle condizioni di sicurezza dell’immobile, con contestuale eliminazione di qualsiasi fonte di pericolo”.