«Mino Raiola gravissimo», l’ospedale smentisce la notizia della morte del procuratore
Sport
28 Aprile 2022
«Mino Raiola gravissimo», l’ospedale smentisce la notizia della morte del procuratore

Mino Raiola «è morto». La notizia, non confermata dalla famiglia e Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele secondo cui verserebbe in gravissime condizioni, è stata data da diversi operatori del mondo dello sport. L’agente di alcuni dei più grandi campioni del mondo del calcio aveva 54 anni. A gennaio si erano diffuse voci su un suo ricovero d’urgenza al San Raffaele di Milano, smentite poi dal suo entourage con un comunicato: «Mino Raiola è stato sottoposto a controlli medici ordinari con necessità di anestesia. Si tratta di controlli programmati, non c’è stato nessun intervento d’urgenza».

Mino Raiola nasce a Nocera Inferiore il 4 novembre 1967, ma all’età di un anno si trasferisce in Olanda, ad Haarlem, con la famiglia. Il padre decide di dedicarsi alla ristorazione e lui sceglie di aiutare i genitori facendo il cameriere. Impara sette lingue: olandese, inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese e italiano. Per il lavoro come cameriere viene soprannominato «il pizzaiolo», fino a quando un giorno ammette ridendo di «non aver mai fatto una pizza» in vita sua. La passione per il calcio lo porta, a 20 anni, a diventare responsabile del settore giovanile dell’Haarlem, per poi ricoprire la carica di direttore sportivo del club olandese. Dopo aver fondato la sua società, inizia a curare gli interessi dei calciatori: da Ibrahimovic Donnarumma, a Balotelli Pogba, passando per Verratti, de Ligt, de Vrij e Haaland e tanti ancora, anche giovani talenti in giro per l’Europa.