ROMA – La notizia era attesa, ma allarma comunque: l’inflazione acquisita per il 2022 è oggi pari al 5,3%. ”Bisognerà capire cosa accadrà nei prossimi mesi” ma ”è complicato”. A dirlo è l’Istat nel corso della conferenza stampa che segue la diffusione della stima preliminare del pil nel primo trimestre 2022, durante la quale ricorda che il dato acquisito rappresenta il numero che si otterrebbe alla fine dell’anno, in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti mesi dell’anno. Scenario, però, che al momento – considerate le notizie che quotidianamente arrivano dal fronte russo/ucraino – sembra francamente improbabile. Una situazione dunque che si è già fatta critica e che rischia di aggravarsi ulteriormente se i rapporti tra grandi potenze dovessero peggiorare a causa della guerra in Ucraina.
”I beni energetici – sottolinea poi l’Istituto di Statistica – continuano a essere un elemento determinante per la dinamica inflazionistica”. E se si osservano nel dettaglio i dati diffusi proprio dall’Istat si capisce come in effetti l’incremento dei prezzi al consumo sia trascinato soprattutto dal rincaro dell’energia, che per i cittadini si traduce in bollette salatissime. Fatto 100 il prezzo al consumo di luce, acqua e gas nel 2015, oggi quel costo è lievitato del 26,9%. Questo naturalmente si traduce anche in una impennata dei prezzi per i trasporti (+9,7%). A catena questo sta portando a un sensibile aumento dei prezzi anche degli alimentari: +6,7%. “Tradotto in termini di aumento del costo della vita – spiegano commentando il dato dall’Unione Nazionale dei Consumatori – significa, per una coppia con due figli, una spesa aggiuntiva annua pari a 502 euro solo per mangiare e bere, per una coppia con un figlio la stangata per cibo e bevande è pari a 451 euro, 549 euro per una coppia con 3 figli”.


