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    Cronaca
    11 Maggio 2022
    “La denigrazione degli ambulanti, il nuovo virus della Tuscia”

    VITERBO – Un nuovo Virus che si chiama “denigrazione verso gli ambulanti”è presente nella Tuscia.

    A dichiararlo è Vincenzo Cardenia membro del direttivo nazionale G.O.I.A Fenapi delegato per la provincia di Viterbo: “Il comparto degli operatori commerciali su aree pubbliche è ancora paralizzato nonostante su tutto il territorio nazionale tutti i comuni hanno permesso la ripresa del lavoro. Acquapendente, Marta, Grotte di Castro e Canino Continuano a tenere sulle spine i commercianti che fino all’ultimo giorno non sono sicuri di poter svolgere le tradizionali fiere che per 2 anni sono state ferme per causa pandemia.le feste di paese sono riprese nonostante hanno un afflusso di persone maggiore rispetto alle fiere.

    Abbiamo più volte avuto colloqui con la prefettura e ci è stato detto che i piani di sicurezza previsti dalla direttiva ministeriale del 5 Aprile, vengono presentati in ritardo, scritti male oppure qualche comune non li presenta proprio e annulla le fiere.A questo punto la domanda è d’obbligo: sono incompetenti oppure denigrano la categoria degli ambulanti?Non è finita qui, alla lista vanno aggiunti i comuni di Civita Castellana e Bolsena,ho visitato il mercato di Civita sabato scorso, ho trovato un mercato allo sbando, mi è sembrato di stare in un mercato del terzo mondo, anarchia e abusivismo la fanno da padrone, al comune civitonico abbiamo chiesto più volte un incontro sindacale proprio per risolvere i tanti problemi e abbiamo offerto la nostra massima collaborazione, sembra però che nessuno abbia ricevuto il messaggio.

    Per finire il Comune di Bolsena, hanno chiesto una montagna di soldi per i tributi agli ambulanti ignorando completamente la legge sul canone unico patrimoniale, abbiamo inviato PEC senza avere risposte, è da un mese che tentiamo di parlare con il responsabile dei tributi senza riuscire ad avere un appuntamento e senza sapere se almeno esiste un responsabile dei tributi in quel comune.Il GOIA Fenapi con i suoi associati in questi giorni ha avviato una serie di consultazioni con studi legali perché non intendiamo più assistere a questa situazione paradossale, oltre ai ricorsi che stiamo preparando ci rivolgeremo a tutti i livelli istituzionali affinché intervengono con urgenza sul caso, il comparto ambulante è rimasto fermo due anni per causa della pandemia e ha bisogno di riprendere a lavorare il più presto possibile.