(Adnkronos) – Dall’acqua di cottura di pasta e riso alla paglia ‘isolante’. Arrivano dalla Coldiretti i segreti per salvare gli orti e la terra dagli effetti della siccità e del caldo rovente, tutelare l’acqua preziosa risorsa idrica e aiutare il 45% di italiani che dedica parte del proprio tempo libero alla cura di verdure e ortaggi, piante e fiori, in vaso o nella terra. Coldiretti con i tutor del verde di Campagna Amica ha elaborato infatti un vademecum per far fronte alle misure di restrizione sull’uso dell’acqua potabile, a partire dal divieto di innaffiare varato da molti Comuni, mentre in Lombardia è stato dichiarato lo stato di emergenza e la zona rossa della sete rischia ormai di allargarsi a quasi tutto il Paese.
Così, a fronte del caldo rovente, ecco il Decalogo della Coildiretti per salvare l’orto dalla siccità:
1. Riciclare l’acqua di cottura di pasta, riso e verdure per innaffiare e concimare il terreno
2. Raccogliere con bacinelle l’acqua durante la doccia (quella senza sapone) e utilizzarla per bagnare le piante
3. Utilizzare sottovasi per raccogliere l’acqua che sgronda dopo aver bagnato le piante ed utilizzarla per bagnare altre piante
4. Coprire la terra dei vasi con la paglia per mantenere l’umidità
5. Utilizzare appositi gel trattieni acqua per il lento rilascio
6. Sollevare i vasi da terra, soprattutto su terrazze e balconi con tappi di bottiglia o polistirolo per ridurre la trasmissione del caldo dalla pavimentazione, staccarli anche dai muri
7. Costruire sistemi di irrigazione a goccia fai da te con bottiglie o coni di ceramica
8. Innaffiare la sera per non far evaporare l’acqua ed evitare l’effetto lente dell’acqua su foglie e ortaggi che li può bruciare
9. Fare attenzione alle necessità di esposizione delle piante (sole, ombra, ecc.), se possibile spostare i vasi dai balconi e dalle terrazze esposti a sud a quelli esposti a nord
10. Utilizzare ombreggianti nelle ore più calde e quando è maggiore l’insolazione per ridurre l’evapotraspirazione delle piante e l’allessatura degli ortaggi
La Coldiretti sottolinea che in un momento di gravissima emergenza è necessario che le risorse idriche vengano concentrate sull’uso umano e su quello agricolo ma con alcuni piccoli aggiornamenti è possibile aiutare anche le piante su orti e terrazzi a resistere, in attesa della sospirata pioggia. La Coldiretti spiega che, dinanzi al divieto di innaffiare, una buona soluzione può essere il riutilizzo dell’acqua di cottura di pasta, riso o verdure che, una volta raffreddata, darà sollievo alle piante ma concimerà anche il suolo con le sostanze rilasciate dagli alimenti cucinati. Per lo stesso obiettivo va ovviamente bene anche l’acqua usata per lavare l’insalata o si può addirittura pensare di recuperare con delle bacinelle l’acqua della doccia, almeno quella senza sapone.
Per consentire alla terra dei vasi di mantenersi umida è importante poi pacciamarla, ovvero, indica la Coldiretti, di ricoprirla con della paglia che rilascerà anche sostanze benefiche e favorirà la biodiversità del suolo in quanto rappresenta un habitat per insetti utili. Ma non solo. Per risparmiare acqua la Coldiretti afferma che si può utilizzare il sistema d’irrigazione a goccia anche costruito con il fai da te: basta riempire una bottiglia di acqua e chiuderla con il tappo dove andrà fatto un piccolissimo buco con un ago, quindi capovolgerla e posizionarla sul suolo. Pian piano questa farà cadere una goccia. Va forato anche il fondo della bottiglia capovolta per evitare la creazione del vuoto che impedirebbe la discesa della goccia. Questo sistema secondo la Coldiretti, può durare anche diversi giorni garantendo un minimo di umidità per le nostre piante anche se esistono appositi gel trattieni acqua per il lento rilascio.
Attraverso un tubicino collegato ad un contenitore pieno di acqua (coperto per evitare la proliferazione delle zanzare) si possono inoltre usare i coni di ceramica, inseriti nella terra, che rilasceranno lentamente umidità nel suolo. Per chi può farlo, la Coldiretti segnala che resta sempre valido il consiglio di innaffiare la sera così da ottimizzare il volume di acqua utilizzato che non evapora subito a causa dell’irraggiamento solare. Bisogna però, avverte la Coldiretti, fare attenzione anche alle caratteristiche delle piante, valutando quali hanno bisogno di sole e quali prediligono piuttosto l’ombra, magari spostando i vasi da sud a nord o usando dei teli ombreggianti nelle ore più calde.
Se in passato erano soprattutto i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, memori spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso la Coldiretti osserva che la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno di tecniche di coltivazione. Un fenomeno sostenuto dal lavoro delle 27mila imprese, con circa 200mila addetti e 30mila ettari coltivati, impegnate nella filiera del florovivaismo tricolore, un’eccellenza del Made in Italy dal valore di oltre 2,57 miliardi di euro.