VITERBO – Truffe ai danni degli anziani: la squadra mobile di Viterbo, insieme ai colleghi di Taranto e di Napoli, ha arrestato due truffatori seriali, un uomo e una donna, entrambi residenti nel napoletano.
I reati si riferiscono a qualche settimana fa.
Il primo episodio risale al 25 giugno scorso, quando a Viterbo un’anziana donna di anni 82 era stata contattata da un interlocutore che, fingendo di essere il nipote, le aveva chiesto la somma di € 4.000 necessaria per saldare un debito, che la signora avrebbe dovuto consegnare ad un amico.
A distanza di pochi minuti il malvivente si era presentato presso l’abitazione della vittima e, simulando altresì di parlare al telefono con un presunto maresciallo dei carabinieri, aveva convinto la vittima a consegnargli dell’oro. A questo punto la signora, insospettita per quanto stava accadendo, aveva contattato telefonicamente il figlio, ma l’uomo presente, vistosi scoperto, le strappava il telefono dalle mani e la spingeva con violenza facendola rovinare terra, per darsi alla fuga con l’oro trafugato. La donna ha riportato lesioni giudicate guaribili in trenta giorni.
Le indagini hanno consentito di individuare il responsabile, nei confronti del quale sono scattati gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.Il secondo episodio risale al 29 giugno, quando gli investigatori erano intervenuti a Viterbo presso l’abitazione di un’anziana signora di 87 anni vittima di truffa perpetrata con la tecnica del “finto nipote”. In questo caso, nel corso del sopralluogo, la Scientifica è riuscita a isolare un’impronta digitale della truffatrice all’interno dell’abitazione della parte offesa. A seguito di ulteriori accertamenti i poliziotti hanno accertato altresì che l’indagata, nello stesso giorno, aveva perpetrato a Fabrica di Roma un’ulteriore truffa del medesimo genere. Nei confronti della donna è stata eseguita la misura della custodia cautelare in carcere e la stessa è stata associata presso la Casa Circondariale di Pozzuoli. Nel corso delle indagini la polizia ha denunciato a piede libero un’altra donna, complice e sorella della destinataria della misura cautelare.

