COLLEFERRO – Ieri mattina i carabinieri di Colleferro sono dovuti intervenire a seguito di una telefonata che li ha avvertiti di alcune urla provenienti da una abitazione in centro. Giunti sul posto i militari hanno più volte bussato alla porta ma senza ottenere risposta. Hanno subito chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per forzare la porta ed entrare nell’abitazione, ma tale operazione non si è resa necessaria in quanto sul posto è giunto anche un parente della proprietaria dell’appartamento che, munito di chiave, ha permesso l’ingresso delle forze dell’ordine.
Nell’entrare i carabinieri hanno trovato l’opposizione di un uomo di 50 anni che ha tentato più volte di richiudere la porta. I militari sono riusciti a immobilizzare l’uomo grazie allo spray al peperoncino, riuscendo quindi ad accedere all’interno dell’appartamento.
I carabinieri hanno trovato, all’interno della camera da letto, una donna di 79 anni, la proprietaria dell’abitazione, in uno stato di shock con forti dolori alla testa e lividi in varie parti del corpo. Sembra che la donna sia stata colpita dal figlio con calci e pugni e con una sedia di legno, procurandole diverse ferite su tutto il corpo.
La donna è ricoverata in prognosi riservata ma, per fortuna, non sembra essere in pericolo di vita. Il figlio, invece, è stato trasferito nel carcere di Velletri con l’accusa di tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
Severino Pio

