VITERBO – Due arresti per l’omicidio di Salvatore Bramucci, 58enne freddato con sei colpi di pistola all’interno della sua auto, a pochi metri dalla sua abitazione nelle campagne di Soriano nel Cimino, lo scorso 7 agosto. “L’individuazione dei soggetti è avvenuta attraverso una puntuale opera di ricostruzione dei movimenti delle due persone che oggi sono in stato di arresto“. Ha dichiarato il procuratore Paolo Auriemma in seguito all’operazione. A poco più di un mese dai fatti, le persone finite nel carcere di Mammagialla di Viterbo sono due 48enni originari e residenti a Roma est, nelle zone di Guidonia e Torre di Nona, così come gli altri tre indagati. I due erano venuti appositamente a Soriano nel Cimino con evidente premeditazione, riscontrata da più appostamenti nei luoghi dove è poi avvenuto l’omicidio. “La sinergia tra reparti speciali dell’arma: nucleo elicotteri, cinofili, squadre intervento operative regionali, nel realizzare l’operazione in quartieri complessi della capitale è stata determinante – ha affermato il comandante provinciale Massimo Friano – partendo però dal territorio e dalle capacità e preziose indicazioni di chi lo conosceva bene, come la locale stazione dei carabinieri. L’ausilio delle telecamere è stato poi determinante nell’analisi del tragitto Roma-Soriano e viceversa nell’individuare i malviventi. Proseguiamo ora per fare luce sugli aspetti ancora oscuri della vicenda”.
“Non siamo abituati a fatti di sangue così cruenti, ma la risposta investigativa è stata rapida e approfondita le indagini proseguono ora per analizzare ogni scenario.” Ha concluso Auriemma.
“Diverso il materiale sequestrato e ora al vaglio degli inquirenti a seguito di perquisizioni per vedere il legame con l’omicidio”. Le parole del colonnello Marcello Egidio.
Per alcuni degli indagati, oltre al concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione anche il reato di ricettazione dal momento che una delle due auto utilizzate per il delitto sarebbe risultata rubata alcune settimane prima.
