logo
    Politica
    3 Ottobre 2022
    Frosinone – Caos nel PD, Alfieri lascia la segreteria provinciale del partito perché “imbavagliato”

    FROSINONE – Le conseguenze della sconfitta del PD alle elezioni politiche del 25 settembre scorso si fanno sentire anche sui territori. Soprattutto in provincia di Frosinone, con il partito di Enrico Letta ai minimi storici. Tanti gli amministratori locali critici con il vertice del partito, alcuni hanno già fatto le valigie e hanno accolto a braccia aperte Matteo Renzi quando lo stesso si è recato a Frosinone durante la campagna elettorale.

    Tra i più critici il sindaco di Paliano Domenico Alfieri, che dalla sua pagina facebook comunica le dimissioni dalla segreteria provinciale del PD. “Me lo aspettavo, per me non è stata una sorpresa. Mi aspettavo che qualcuno tentasse di mettermi il bavaglio, di far passare sbagliato esprimere il mio pensiero pubblicamente sulle cause della disfatta del Pd alle ultime elezioni politiche.

    Mi si vuole impedire di parlare invocando le regole del Partito e il rispetto degli organi statutari. La sorpresa è che il rispetto degli organi del Partito viene invocato solo quando fa comodo a qualcuno. La Direzione Provinciale del Partito, di cui tra l’altro non faccio parte, non è stata convocata ne per decidere, ne tanto meno discutere o ratificare le candidature al parlamento della nostra provincia decise in non so quale altra sede. In quella occasione probabilmente non si riteneva opportuno rispettare gli organi di Partito. In quella occasione non era necessario, chissà perché.

    Due anni fa mi si chiese invece di far parte della Segreteria Provinciale del Pd con la delega agli Enti Locali. In due anni non ho partecipato ad una sola riunione dove ci si confrontasse sul Pd che vorremmo, sulla politica, sulle scelte amministrative, le alleanze o le candidature. Dalla Provincia sino ai Comuni. Anche queste scelte  probabilmente si sono fatte in altre sedi e non negli organi statutari di Partito oggi tanto decantati da qualcuno.

    Sono uno dei pochi ed ultimi Sindaci della nostra provincia iscritto al Pd. Prima di me tanti colleghi amministratori capaci e legati profondamente al Pd sono migrati verso altri lidi politici. Invece di chiederci il perché continuiamo a commettere gli stessi errori. Probabilmente nel disegno di qualcuno c’è il desiderio che si possa fare a meno anche dell’attuale Sindaco di Paliano nel Partito.

    Per togliere dall’imbarazzo qualcuno oggi rassegno le mie dimissioni irrevocabili dalla Segreteria Provinciale del Pd, per aver espresso pubblicamente un pensiero politico frutto di una riflessione del risultato elettorale senza offendere o attaccare nessuno, considerato grave reato. Se questo serve per non danneggiare ulteriormente il Partito lo faccio con ancor più convinzione”.

    Alfieri parla di frasi che avrebbero dato fastidio ai vertici del Partito Democratico. Ricordiamo che, nei giorni scorsi, nel commentare i risultati elettorali, il sindaco di Paliano aveva duramente criticato la gestione del partito. Martedì 27 settembre, sempre sulla sua pagina facebook, aveva scritto: “Finché avremo la presunzione di dire che siamo quelli più belli e quelli più bravi, finché non torneremo davvero strada per strada a confrontarci e ad ascoltare i cittadini invece di parlare tra di noi, finché non torneremo a condividere le scelte, le candidature nonché la linea politica con la base, finché non presenteremo agli italiani una seria  proposta di governo oltre a demonizzare l’avversario di turno nulla potremo ottenere oltre a sonore sconfitte. Gli Italiani democraticamente hanno scelto Giorgia Meloni e il risultato elettorale va accettato. Complimenti e buon lavoro a lei e alla nuova maggioranza di Governo”.

    Tre giorni dopo Alfieri ha rincarato la dose scrivendo: “Sulla questione Pd è facile dare la responsabilità al Segretario Nazionale di turno. Il vero problema del Partito che va eliminato sono le correnti che uccidono qualsiasi dibattito politico e qualsiasi sano confronto sulle problematiche dei Cittadini e sulle soluzioni per risolverle. Capicorrente che scelgono candidati e li piazzano sui territori senza considerare il diritto di rappresentanza e le esigenze dello stesso territorio. Grazie a questo modo di fare la nostra Provincia non ha rappresentanti ciociari del Partito Democratico in parlamento e soffre palesemente il modello “Correnti Pd” anche la Federazione di Frosinone. Si torni alle preferenze e si dia la possibilità ai Cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Si individui una leadership del Pd provinciale scevra da appartenenze a componenti o correnti”.

    Fino ad arrivare alle dimissioni comunicate questo fine settimana alla segreteria provinciale del PD.

    Severino Pio