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    Sanità
    20 Ottobre 2022
    Velocità di collegamento con gli ospedali: solo Nuoro e Potenza peggio di Viterbo. Torna attuale il tema dei nosocomi di prossimità

    di Simona Tenentini

    BAGNOREGIO – Peggio di Viterbo solo Nuoro e Potenza.

    Il dato impietoso, e per niente rassicurante, riguarda la velocità di collegamenti con gli ospedali, una classifica elaborata dal Sole 24 ore sui dati Eurostat del 2020.

    In base al report, solo un viterbese su due può contare su una distanza di circa 15 minuti per raggiungere una “struttura che fornisce servizi medici, diagnostici e di cura, in cui lavorano medici e infermieri e dove è possibile ricoverare i pazienti”.

    Nuoro, al primo posto, ha una percentuale del 35,9%  e Potenza il 48,6%.

    Cifre preoccupanti soprattutto in un contesto, come quello sanitario, dove la velocità per raggiungere le prime cure è fondamentale.

    Alla luce di questi dati torna più che mai attuale la battaglia per gli ospedali di prossimità, portata avanti da anni a Ronciglione dal comitato “Salviamo l’ospedale Sant’Anna” che si batte strenuamente per la riapertura totale della struttura, dopo il progressivo ridimensionamento che ne ha ridotto servizi e prestazioni erogate.

    Queste le motivazioni, esposte da uno dei rappresentanti del comitato, Fabio Troncarelli: “L’ospedale di Ronciglione si trova sulla direttrice principale via Cassia Cimina dove transitano tantissime  autovetture al mese.

    Ha un bacino di utenza di 65000 abitanti ed era il terzo ospedale della provincia per coefficiente di esercizio.

    La sua strategica ubicazione geografica lo rende una struttura nevralgica anche per i comuni limitrofi, essendo facilmente raggiungibile e trovandosi direttamente sulla strada principale.

    Per questi e molti altri motivi, la riapertura del Sant’Anna potrebbe rappresentare, ragionevolmente, un valido supporto al decongestionamento di Belcolle e, allo stesso tempo, contribuire ad un miglioramento delle prestazioni assistenziali per un vasto bacino di utenti, a garanzia del primario diritto alla salute garantito costituzionalmente.”