ROMA – Un incendio è divampato nel carcere minorile di Casal del Marmo a Roma. E’ successo ieri sera tra le 20 e le 21. Due detenuti sono stati ricoverati in ospedale per intossicazione mentre tre agenti di polizia penitenziaria hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme. In aiuto agli agenti del carcere minorile, a quanto si apprende, sono arrivati anche altre unità appartenenti agli istituti penitenziari degli adulti della Capitale. Dopo gli eventi si sono recati sul posto il sottosegretario alla Giustizia con delega ai minori Andrea Ostellari e il direttore generale del personale del Dipartimento Giustizia Minorile Giuseppe Cacciapuoti. “Le gravi e non più sostenibili criticità del sistema penitenziario continuano ad evidenziarsi quotidianamente – commenta il segretario generale Fns Cisl Lazio Massimo Costantino – Carenza di personale della Polizia Penitenziaria, aggressioni giornaliere, tutte anomalie datate che non vengono ancora prese in debita considerazione dalla politica e dai Governi. Occorre intervenire con determinazione e subito con nuove assunzioni sia per la Polizia Penitenziaria, nei vari ruoli, che per i Direttori Penitenziari, adulti e minori. Occorre, inoltre, una seria discussione al fine di superare la promiscuità fra minorenni e giovani adulti fino a 25 anni”.
Dopo l’incendio nell’istituto penale per minori di Roma “evitiamo polemiche pretestuose e proposte ingiustificate, come quella di trasferire nelle carceri per adulti gli infra-venticinquenni che, peraltro, in questo caso non c’entrano nulla”.
Lo dichiara il Garante delle persone private della libertà del Lazio, Stefano Anastasia, che aggiunge “da tempo anche l’Istituto penale per minori di Casal del marmo vive una condizione di sofferenza, dovuta all’insufficienza degli operatori di polizia penitenziaria e alla temporaneità degli incarichi dirigenziali di pur ottime direttrici, ma impegnate anche in altre sedi. Tutto ciò, naturalmente non giustifica atti dolosi che vanno innanzitutto contro se stessi e i compagni di detenzione. Al personale in servizio – conclude Anastasia – il nostro plauso e la nostra solidarietà, per la difficile situazione in cui si sono trovati coinvolti e la professionalità con cui l’hanno gestita” conclude Anastasia.

