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    Cronaca
    12 Gennaio 2023
    Il trasporto all’aperto delle salme all’ospedale di Civita, tra rifiuti e pozzanghere

    di Simona Tenentini

    CIVITA CASTELLANA – Benvenuti nel Terzo Mondo…pardon a Civita Castellana.

    Varcare la porta dell’Andosilla è un pò come trovarsi catapultati negli ospedali da campo di lontani paesi africani: strutture fatiscenti, rifiuti speciali disseminati un pò qua e un pò là nei parcheggi, buche sulla strada.

    E’ nel momento del trasporto delle salme dai reparti alla camera mortuaria che però si raggiungono i livelli più elevati di degrado.

    I morti vengono infatti trasportati su barelle pesantissime e prive della prescritta copertura in acciao,  in un tragitto all’aperto con qualsiasi condizione metereologica, pieno di buche e dissestato.

    Già tempo fa avevamo denunciato questa situazione al limite del grottesco, l’unico provvedimento che è stato adottato, dall’epoca, è stata la perimetrazione del percorso con un nastro da cantiere, bloccato ad un’estremità da una sedia e all’altra da una transenna.

    Il segretario regionale Nursing Up, Mario Perazzoni, torna a chiedere che vengano ripristinate, con urgenza, le condizioni minime per il rispetto di un defunto: “Non è tollerabile dai familiari, che già si trovano a dover sopportare il profondo dolore per la perdita di un caro, una simile situazione oltraggiosa.

    E’ necessario che vengano adottate delle misure adeguate per il traspoorto delle salme, in un Paese che si definisce evoluto vedere i morti trasportati in mezzo alla strada è assolutamente inaccettabile.