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    Politica
    21 Gennaio 2023
    Lazio – Regionali: Rocca, D’Amato e Bianchi a confronto. Ecco le loro proposte

    di Severino Pio

    ROMA – Questa mattina la trasmissione di Andrea Pancani, ‘Coffee Break’ su La7, ha ospitato i tre candidati alla Presidenza della regione Lazio.

    La prima parte ha visto l’intervento di Alessio D’Amato, candidato del Centrosinistra e Terzo polo. Che ha esordito invitando gli elettori del M5S al voto disgiunto: “Lo strumento del voto disgiunto è quello che mi auguro usino gli elettori del Movimento 5 stelle nel Lazio”.

    Poi ha proseguito su altri temi, a partire dalla sanità che, secondo D’Amato, “rappresenta l’80% del bilancio regionale ed è un tema principale della campagna elettorale. Bisogna fare un discorso serio se vogliamo investire sul sistema sanitario. Noi investiamo meno degli altri Paesi. Il tema di fondo è quanto crediamo nel sistema sanitario nazionale”. Poi aggiunge: “Faremo un piano regionale sulla sicurezza stradale: abbiamo 300 vittime l’anno, 17mila incidenti. Faremo come hanno fatto altri Paesi nel nord Europa o in Spagna”.

    Non poteva mancare il tema termovalorizzatore. Con una frecciata al M5S: “Il termovalorizzatore è commissariato dallo Stato. L’opera va fatta, punto. Una decisione presa prima delle Regionali. Qui si discute delle Regionali. I 5s stanno nel governo regionale: devono spiegare loro perché stanno in questa situazione e perché non mi sostengono”.

    Poi conclude: “Nel Lazio ci sarà una sorpresa perché’ avverto un’aria di rimonta. E se questo avverrà cambierà anche la narrazione complessiva sia nei rapporti tra il Centrosinistra ma anche nei rapporti col Centrodestra”, aggiungendo sulla recente condanna della Corte di Conti: “Sono molto sereno su questa vicenda, aspetterò l’esito del secondo grado. Mia madre dice sempre: stai tranquillo sulle cose che hai compiuto serenamente. È una vicenda di 16 anni fa, attendo serenamente l’appello e si faranno le considerazioni. Male non fare, paura non avere”.

    Dopo Alessio D’Amato è stata intervistata Donatella Bianchi, candidata alla presidenza per il Movimento 5 Stelle. Che ha esordito dicendo: “Entro in campo da cittadina delusa e ho voglia di provare a cambiare dall’interno”.

    La Bianchi nel suo intervento ha deciso di puntare sul cavallo di battaglia dei grillini, quel reddito di cittadinanza che prova a trasformare in misura regionale: “Tra sei mesi ci saranno persone, che oggi percepiscono il Reddito, che non avranno più nulla. La Regione farà partire subito una misura di sostegno. I fondi ci sono, abbiamo fatto una valutazione, immaginiamo un assegno di sostegno attorno ai 500 euro. Vogliamo dare ai nostri cittadini una speranza. Questa misura deve essere percepita come un sostegno a un reddito basso, per arrivare a uno stipendio dignitoso, e verrà rivalutata in base al rilancio dell’occupazione. C’è povertà dilagante – ha detto ancora Bianchi – e questo ci dà un segnale di grande disagio sociale unito al tema del lavoro che va riqualificato e rilanciato, anche col sistema delle imprese. La soluzione sta nella ripartenza del lavoro, nel contrasto alla disoccupazione e al divario tra uomini e donne: ci sono numeri preoccupanti”.

    Poi il termovalorizzatore. Un netto NO: “Il termovalorizzatore di Roma è una soluzione che ingessa il sistema, che ci dice che dal 2026 bruceremo nel mega impianto i rifiuti per venti, trent’anni, costringeremo i romani a farlo e forse importeremo i rifiuti da fuori per farlo funzionare, come oggi li esportiamo”. Senza risparmiare le critiche al sindaco di Roma: “non c’è differenziata, stiamo al 45%. Nel programma di Gualtieri c’era, entro 5 anni, portarla al 70%, da smaltire con impianti più piccoli che portavano al riciclo di materie che potevano diventare risorsa. La mia proposta è un investimento vero, gli impianti esistenti sono il passato. Il Pnrr non finanzia nuovi impianti”.

    Poi chiude sul turismo che, però, va ricordato, è guidato nell’attuale amministrazione regionale, dalla coordinatrice regionale del M5S, Valentina Corrado: “Insieme alla transizione ecologica e al lavoro, il turismo è un capitolo prioritario del mio programma. Perché’ quella del turismo è un’industria importante per questa regione. Roma fa la parte del leone ma c’è tutta una Regione da valorizzare. Il territorio può essere favorito da una nuova strategia di marketing, penso al brand Toscana, dobbiamo investire su questo”.

    La trasmissione si è conclusa con l’intervento del candidato del centrodestra, Francesco Rocca. Che ha subito attaccato la Giunta uscente in materia di sanità: “I servizi offerti dalla sanità nel Lazio non sono adeguati ai bisogni dei cittadini, hanno avuto 10 anni per ridare dignità alla sanità, e invece è aumentata la mobilità sanitaria. La situazione in cui versa la sanità del Lazio è quella di cittadini che aspettano oltre 40 ore in barella per avere un posto letto, D’Amato parla di transizione digitale ma nei nostri ospedali si cercano i posti letto ancora con i fax”.

    Il dibattito sulla sanità è proseguito quando in studio è stato chiesto se riconoscesse i meriti di D’Amato sulla lotta al Covid. Rocca non ci sta e puntualizza: “”D’Amato si è trovato al posto giusto come assessore alla Sanità durante il Covid, ma nel Lazio abbiamo 5 policlinici universitari e un numero di medici come forse ha la sola la Lombardia, abbiamo avuto l’esercito e la Croce rossa che ho presieduto, tutte strutture che si sono attivate nel Lazio. C’è stata una risposta corale. Attribuirla al solo D’Amato è ingeneroso rispetto a chi si è speso. Non confondiamo i vaccini alla risposta domiciliare”.

    Sempre in tema di sanità Rocca ha annunciato l’intenzione di creare nel Lazio un unico centro prenotazione sanitaria: “Voglio riappropriarmi di tutte le prestazioni che la Regione Lazio paga. Oggi abbiamo un Recup che mette a disposizione dei cittadini solo le prestazioni delle strutture pubbliche. Io pretenderò dalle strutture private accreditate che diano le agende al Recup, in modo che ci sia un centralino di prenotazione unico, un unico punto di accesso per tutte le prestazioni per riappropriarmi del governo della cosa pubblica”.

    Anche il candidato del centrodestra si è soffermato sul turismo: “A Roma 80% dei turisti rimangono nel centro storico. C’è da valorizzare dei percorsi nel Lazio, rafforzando una mobilità che manca. Pensiamo poi al sud pontino e valorizzare il mare meraviglioso che possiamo offrire. L’assessorato alla Cultura poi è importante per valorizzare e potenziare ogni iniziativa culturale di una Capitale abbandonata a se stessa”.

    Rocca poi spiega il perché della sua candidatura: “Negli ultimi anni mi sono occupato di fragilità, di esclusione sociale, di cambiamento climatico e dell’impatto che ha sui nostri territori. Ecco, su questo ho deciso di mettermi in gioco per dare delle risposte importanti ai nostri cittadini, insieme a una competenza importante in tema sanitario e sarò accompagnato, se gli elettori mi daranno fiducia, da una grande squadra”.

    Alla domanda se continuerà l’esperienza in regione come consigliere di opposizione anche in caso di sconfitta, Rocca ha detto: “Mi sono dimesso e non mi sono lasciato una porta aperta, la Croce rossa deve essere neutrale e non essere sospettata di conflitto di interessi. È un passo che non è reversibile, fermo restando l’amore che mi è rimasto nel Dna. Io ho fatto una scelta, e sono sicuro che andremo a governare. Se così non dovesse essere rimarrò in Regione”.