ROMA – C’è una notizia uscita nelle ultime ore che sta sconvolgendo tutta Roma e non solo. Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio nel reparto di ostetricia dell’Ospedale “Sandro Pertini” della Capitale si è consumata un’immane tragedia. Una giovane mamma mentre stava allattando il suo figlioletto (nato appena tre giorni prima) a un certo punto ‒ ancora provata per il lunghissimo parto con oltre 17 ore di travaglio e per una degenza che continuava a tenerla lontana da casa – si addormenta e finisce per schiacciare col suo corpo quello del piccino, soffocandolo e portandolo alla morte. Il padre del bambino, in queste ore sta parlando con la stampa e denuncia: “Mia moglie era sfinita. Ma le hanno subito portato il piccolo per l’allattamento. Ma lei non si reggeva in piedi”. Sembra che la neomamma avesse chiesto che il piccolo venisse portato nel nido proprio per permetterle di riposare qualche ora dopo un parto lungo e difficile, ma non sia stata ascoltata. “Molte donne – accusa ancora il marito ‒ sono lasciate sole nei reparti anche a causa delle restrizioni anti-Covid. I protocolli andrebbero rivisti”. La Procura della Repubblica di Roma, appena avuta la notizia, ha immediatamente aperto un fascicolo per omicidio colposo e nel frattempo la polizia ha sequestrato le cartelle cliniche relative alla tragedia e ha identificato il personale in servizio in quelle ore nel reparto.

