
VITERBO – “Affinché il ricordo resti bisogna trasformarlo in memoria. come mattoncini del nostro oggi”. Con questa citazione di Lia Levi questa mattina la sindaca di Viterbo Chiara Frontini ha aperto l’incontro allo Spazio Attivo di Valle Faul dal titolo “La Shoah spiegata ai ragazzi”: un evento promosso dal Comune di Viterbo e pensato per le scuole del capoluogo e degli ex comuni in occasione della Settimana della Memoria.
Nel corso della mattinata Luca Bruzziches, esperto di didattica della Shoah, ha trasportato gli studenti in un percorso alla scoperta di una delle pagine più drammatiche della storia mondiale, con un focus particolare sulla città di Viterbo.
Qui furono infatti 11 gli ebrei – catturati dagli stessi italiani – che videro la loro fine all’interno dei campi di sterminio polacchi. Quattro di loro abitavano in via della Verità 19.
Durante l’incontro è intevenuto anche Mauro Corbucci, figlio di Rita Orlandi, la quale rischiò la vita per salvare quella del piccolo Silvano Di Porto, i cui genitori furono catturati nel dicembre del 1943 e poi deportati.
A lei è stato riconosciuto il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, così come al medico Luigi Morelli, un altro viterbese che prelevò Reale Di Veroli dall’ospedale per salvarla dal trasferimento nei campi di sterminio, per poi curarla in una grotta in zona Riello.