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    Politica
    8 Febbraio 2023
    Parroccini (FI): “Mi candido per dire basta ad una Regione indifferente al nostro territorio”

    di Simona Tenentini

    A Tu per tu con i candidati consiglieri

    CLAUDIO PARROCCINI (FI)

    Perché ha deciso di candidarsi?

    Ho deciso di candidarmi perché amo la Tuscia e non sono più disposto a vedere una Regione Lazio totalmente indifferente verso il nostro territorio.

    La Provincia di Viterbo merita attenzioni, risorse e investimenti perché può essere davvero un motore per lo sviluppo dell’intero Lazio. Ma per farlo, c’è bisogno di una classe politica attenta alle istanze del territorio e che sia presente non solo durante le campagne elettorali, ma anche durante l’attività di governo. Per me la politica vera è quella che si basa sul rapporto con i cittadini. Questo è sempre stato il mio approccio da amministratore e vicesindaco di Civita Castellana e questo sarà l’approccio che avrò in Regione se i cittadini mi daranno la loro fiducia.

    Quali sono secondo Lei i settori della Regione Lazio con maggiori potenzialità inespresse?

    Sicuramente la sanità, perché siamo una Regione di eccellenze ospedaliere, di centri all’avanguardia e di grandi facoltà di medicina ma abbiamo politiche sanitarie che per anni hanno bloccato le assunzioni di nuovi medici, infermieri e operatori sanitari. C’è poi la questione del turismo. Il Lazio è costellato di territori meravigliosi, primo tra tutti la Tuscia, eppure la promozione turistica regionale è tutta schiacciata su Roma. Un’amministrazione regionale lungimirante sarebbe poi intervenuta sul terzo settore, che nel Lazio anziché essere incentivato viene affossato da una burocrazia asfissiante. E poi il mondo dell’industria: a Civita Castellana abbiamo per esempio un distretto ceramico famoso in tutto il mondo che da solo rappresenta il 50 per cento del Pil della Provincia di Viterbo. Parliamo di imprenditori che creano quotidianamente posti di lavoro e contribuiscono allo sviluppo del territorio. E che chiedono semplicemente che lo stato non li ostacoli con un’eccessiva e dannosa burocrazia. Peraltro, gli imprenditori di Civita Castellano hanno dimostrato anche una grande sensibilità verso l’ambiente, aderendo per la quasi totalità al progetto delle Aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea). Il che significa che impiegano e riciclano il materiale di scarto per altre lavorazioni anziché trattarlo come semplice rifiuto da smaltire. Ecco, abbiamo grandi esempi virtuosi e dobbiamo sostenerli al meglio delle nostre possibilità.

    Quali sono i primi provvedimenti che dovrà adottare la squadra di governo?

    La prossima amministrazione regionale, che sono sicuro sarà di centrodestra, dovrà partire sicuramente dalla gestione dei rifiuti. A Roma la situazione è ormai fuori controllo e le conseguenze le paghiamo poi tutti. Soprattutto nella Tuscia, perché è qui che vengono mandati i rifiuti della capitale. Questo è inaccettabile perché non siamo la pattumiera di nessuno. Altro settore dove bisogna intervenire urgentemente è quello delle infrastrutture. Nel 2025 ci sarà a Roma il Giubileo, un evento globale che farà affluire milioni e milioni di persone da tutto il mondo nel Lazio. Dobbiamo cogliere al volo questa straordinaria opportunità per modernizzare e potenziare infrastrutture e trasporti. Non solo a Roma, ma in tutta la Regione. Perché è inammissibile che da Viterbo ci vogliono più di due ore per andare a Roma con il treno.

    Ci sono i margini per una vittoria del centrodestra?

    Assolutamente sì. Sono sicuro che il centrodestra farà un grandissimo risultato in tutto il Lazio, così come grandissimo sarà il risultato di Forza Italia nella Tuscia. Nello dico basandomi sui sondaggi, ma parlando quotidianamente con i cittadini, sentendone i sentimenti e gli umori. Innanzitutto perché Forza Italia è erede di quella tradizione democristiana, liberale e moderata che è molto forte nel viterbese. E poi perché FI vanta sindaci e amministratori in molti comuni della Tuscia, donne e uomini che hanno dimostrato di saper far crescere il territorio con risultati straordinari. I cittadini questo lo sanno. Qual è il valore aggiunto della sua candidatura?Con la mia candidatura spero e voglio dare voce ai tanti liberali e moderati di centrodestra del territorio che con le loro idee e progetti possono davvero guidare la Tuscia verso il futuro. Considero poi come punto di forza il fatto di avere 31 anni con tutta l’energia, l’entusiasmo e la voglia di fare tipica dei giovani. Da tempo sentiamo dire che c’è bisogno di un ringiovanimento, di facce nuove e di idee fresche. Ecco, penso che questa volta abbiamo davvero la possibilità di cambiare e di proiettarci verso il futuro.

    Un giudizio sul governo uscente

    Il mio giudizio nei confronti dell’amministrazione regionale uscente non può che essere negativo. Negli ultimi dieci anni la situazione complessiva del Lazio è peggiorata in termini di servizi, risorse e investimenti. Anziché andare avanti, siamo andati indietro. Ma soprattutto, chi ha governato negli ultimi anni ha dimostrato una grande indifferenza nei confronti della Tuscia: siamo stati messi all’angolino e presi in considerazione soltanto quando si trattava di trasformare la Tuscia nella pattumiera di Roma o nella giungla delle pale eoliche della Regione. Voglio che sia chiaro a tutti: nel Lazio non c’è solo Roma e Roma ha già un sindaco. Una Regione romanocentrica e irrispettosa delle altre Province non è ciò di cui abbiamo bisogno.