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    Politica
    20 Febbraio 2023
    Civitavecchia, M5S e Pd all’attacco della Mari: “Non può restare presidente del Consiglio comunale”

    CIVITAVECCHIA – Come sempre, dopo delle elezioni amministrative, scoppiano un po’ dappertutto le grane dei doppi incarichi, A Civitavecchia e essere messa sulla graticola è la rappresentante di Fratelli d’Italia Emanuela Mari: eletta alla Pisana con un brillante risultato, continua a essere anche consigliera e soprattutto presidente d’Aula a Civitavecchia. Un dettaglio, diciamo così, che non è sfuggito alle opposizioni che chiedono a gran voce un passo indietro della Mari. Il gruppo consiliare del M5S questa mattina in Conferenza dei Capigruppo ne ha chiesto le dimissioni da presidente del consiglio comunale, incarico retribuito, consigliandole di farsi eleggere dai suoi come vicepresidente del Consiglio, incarico non retribuito. “In questo modo – hanno spiegato i tre consiglieri pentastellati D’Antò, Lecis e Lucernoni – la Mari realizzerebbe il suo personale obiettivo di restare al Comune di Civitavecchia per governare il Consiglio comunale in attesa dell’elezione di un nuovo presidente, ma a costo zero per i cittadini. Costo zero relativo perché in settimana la consigliera Mari riceverà la proclamazione a Consigliere regionale, incarico ampiamente retribuito sempre con fondi pubblici. Dopo quattro anni di lotte interne per accaparrarsi la poltrona  il nostro auspicio è che un gesto di altruismo verso la città possa finalmente manifestarsi”. Anche il Partito Democratico ha voluto far sentire la sua voce sull’argomento e, così, il gruppo consiliare del Pd ha espresso “preoccupazione e sconcerto” sulla sua volontà di voler mantenere il doppio incarico. “Infatti, la Presidente del Consiglio Comunale, che svolge un compito di garanzia, dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per l’intero organismo – spiegano dal Pd –, ne deriva che, considerata la necessaria presenza ed assiduità all’interno del Consiglio comunale, non ci si possa affidare a una persona che svolge anche altri incarichi, peraltro sostanziali per la nostra comunità e, per inciso, lautamente retribuiti. Per questo motivo, principalmente, chiediamo alla neoconsigliera Regionale di ripensare il proprio orientamento. Ribadiamo l’importanza di una maggiore chiarezza e onestà intellettuale verso i cittadini e soprattutto verso tutti quelli che, come noi eletti a Civitavecchia, hanno il dovere di difendere l’interesse generale della comunità. Inoltre, mantenere questa scelta, divulgherebbe l’immagine esecrabile di bulimia da potere  – hanno aggiunto ancora i dem – e farebbe pensare a un accordo, in complicità con il sindaco, al fine di evitare contraccolpi sulla tenuta della amministrazione locale. Tutto ciò è inaccettabile perché significherebbe subordinare gli interessi generali del territorio, sia in ambito comunale che regionale, a calcoli di bottega. Noi, del Partito Democratico, crediamo che la gestione degli incarichi istituzionali debba basarsi sulla regola non scritta della lealtà istituzionale. Un comportamento nei confronti dell’amministrazione pubblica – hanno concluso – che dovrebbe essere corretto e responsabile, soprattutto in un momento storico così delicato”.

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