Una corsa inarrestabile. A questo punto nemmeno più a vele spiegate, ma proprio contro ogni record. Il Napoli ha preso il via pure d’inverno, pure gennaio e febbraio sontuosi. S’arriverà a questo punto alla sosta primaverile, quella di fine marzo, con una Seria A meravigliosamente uccisa, demolita, lotta al titolo conclusa. Ormai non ci sono più grossi dubbi: una delle più grandi bellezze dell’ultimo decennio coronerà con ogni probabilità il suo grande sogno, quel termine che dalle parti di Castelvolturno sussurrano sottovoce chiamato Scudetto.
Ottava vittoria consecutiva in campionato, arrivata dopo la stancante ma brillante concomitante missione Champions a Francoforte. Troppo Napoli pure per questo Empoli, campo tradizionalmente particolarmente scomodo per gli azzurri: partita in cassaforte dopo mezzora, 2-0 netto, quel che basta per chiudere e ipotecare la pratica toscana. Segna sempre Osimhen, inarrestabile. Il Napoli resta pure in 10 per una leggerezza di Mario Rui ma nulla cambia: sempre gestione, palleggio, accademia, anche con l’inferiorità numerica. Qualcosa di straordinario, tra palleggio e maturità. Quando espressione e mentalità vincente si sposano, Spalletti ha fatto bingo. Momentaneo +18 sull’Inter, testa avanti, senza mai voltarsi indietro. 65 punti in 24 gare: la città sogna di ribaltare ogni record.
Nel weekend spezzatino di Serie A c’è spazio pure per il Sassuolo, che vince 1-0 in Salento battendo la favola Lecce, tornando così nelle acque che la competono, la metà classifica. Oggi 4 gare: apre l’Inter a Bologna, chiude a San Siro una super Milan-Atalanta, scontro diretto per la prossima Champions League.
