Roma – Noi abbiamo il compito di prenderci cura delle persone e con le ns mani, senza arroganza, con le competenze del metodo possiamo alleggerire carichi emotivi che si creano con il nostro vivere. Il corpo non è altro che una mappa sulla quale i pensieri, i ragionamenti, le forma di aberrazioni prendono forma e si annidano creando disagi. La vita di tutti i giorni è talvolta davvero pesante e le cause, che sono sempre da ricercare in noi stessi, sono molto spesso fortemente condizionati dall’ambiente nel quale viviamo quindi l’incertezza sociale, economica e politica che subiamo ci fa vivere con ansia, che la fa da padrona e che sarà alla base delle cinque manifestazioni psichiche che andremo ad affrontare nelle prossime settimane che sono le nevrosi, l’ansia, la depressione, la misantropia e il panico. Le Nevrosi considerate dei forti disturbi si notano dall’esacerbazioni dei nostri comportamenti ed è fondamentale intervenire anche rapidamente, magari anche con un percorso psicoterapeutico in modo da poter ristabilire l’equilibrio tra la propria comfort zone come viene definita, ovvero il nostro spazio mentale, dove ci sentiamo sicuri, dove abbiamo la nostra routine, le nostre familiarità e anche recuperare il piacere di stare fuori all’esterno dove è possibile evolversi, crescere e incontrare. Se tutte queste emozioni, anche se difficili da gestire, vengono affrontate precocemente e con i giusti strumenti a questo punto è veramente possibile fare il punto di se stessi e ripartire nuovamente. Questa a mio avviso è una priorità, infatti mai come in questo periodo noi del metodo stiamo lavorando su soggetti che presentano disagi psichici di ogni forma e intensità e quindi abbiamo bisogno di avere molta più attenzione e consapevolezza di come queste problematiche possono incidere sul piano esistenziale, su quello relazionale, su quello umorale ed emotivo, ma anche sul piano fisico, fisiologico del corpo, perché noi dobbiamo affrontare questi disagi nel modo più corretto, con cognizione di causa e una preparazione utile a supportare questi individui in questo percorso che li vede e lì vedrà protagonisti di un profondo cambiamento come lo siamo tutti. Cominciamo a questo punto a prenderci cura della “conoscenza” che è il fattore più importante per poter quietare il nostro stato di angoscia, e quindi anche del comprendere cosa sono i vari disturbi psico emotivi e psichici, cosa si cela dietro ad ognuno, dove fisicamente si annidano, dove si formano, come possiamo intervenire su di essi con ciò che conosciamo del metodo, ma anche per chi ovviamente non è un operatore, che cosa può fare autonomamente, per poter lavorare su questi nodi nell’ arduo compito di stanare, di risolvere queste ombre, questi conflitti e di come rimuoverli il più possibile dalla mente e dal corpo. Quindi il primo terremoto psichico che andremo ad analizzare sono le Nevrosi evidenziando che la motivazione, la matrice sulla quale si formano è il voler essere o diventare ciò che non si è, alla base c’è la paura del cambiamento, ma soprattutto la sindrome del non superamento, ecco queste sono le tre indicazioni da cui partiamo per andare via via a comprenderne il perché, intanto partiamo da cosa sono le nevrosi e come si riconoscono. I sintomi delle nevrosi sono le espressioni di conflitti che rappresentano un compromesso distorto, ovviamente, fra desideri e meccanismi di difesa, la manifestazione più frequente a fronte di una nevrosi è l’ansia anche se essa devo dire che è un po’ alla base di tutte le alterazioni psichiche comportamentali come la depressione, l’ansia stessa, la misantropia, il panico, alla base c’è sempre uno stato ansioso di affrontare un determinato contesto, una determinata situazione e quindi sale il livello d’ansia, ma alla base si riscontrano sentimenti di inadeguatezza e soprattutto disturbi del comportamento. Questo squilibrio emotivo può portare ad uno stato di continuo e profonda tensione per cui le persone che ne soffrono appaiono tese, irritabili, tendono a soffrire d’insonnia e reagiscono chiaramente alle situazioni di conflitto e alle situazioni di emergenza in modo eccessivo. Infatti un’altra manifestazione che è presente in chi è afflitto da nevrosi è l’iperemotività che è un sentimento costante che da l’insoddisfazione, l’avvilimento, nei soggetti nevrotici si possono osservare fissazioni, tipo paura eccessiva di parlare in pubblico, paura degli spazi aperti, paura di insetti, paura di cose che in realtà non si avrebbe bisogno di aver paura, ma nelle persone con queste nevrosi si denunciano quei comportamenti classici che vengono definiti ossessivo-compulsivo ad esempio nello specifico, quello di chi continua a lavarsi sempre le mani, mangiarsi le unghia, strapparsi i capelli, magari le sopracciglia, grattarsi convulsamente anche quando non c’è un’allergia, è quello stato di agitazione, di ansia che si scarica con compulsività, ecco questo è fondamentalmente la descrizione più sintetica possibile del significato di nevrosi. Nella quale sono coinvolte anche le funzioni neurovegetative perché in un soggetto nevrotico si riscontrano il più delle volte, disturbi del sonno, dell’appetito, spesso atteggiamenti bulimici e ovviamente tutte le nevrosi possono indurre a manifestazioni psicosomatiche come crampi muscolari, accelerazioni del polso, palpitazioni, aritmie benigne ovviamente la sudorazione eccessiva, tremori, vertigini, molto spesso l’emicrania talvolta anche nausea, vomito, comunque la nevrosi quando diventa parossistica coinvolge non solo il comportamento, ma anche la risposta fisiologica, la risposta comportamentale, la risposta ovviamente anche neurovegetativa. Nelle nevrosi le funzioni soprattutto quelle cognitive, sono conservate perché il soggetto è ben consapevole di avere una nevrosi quindi il soggetto mantiene una capacità di comprensione verso sé stesso e quindi una certa consapevolezza del proprio disagio, della propria sofferenza e anche delle proprie limitazioni, però non riesce ad affrontare e a superare la sua frustrazione che lo porta a denunciare la nevrosi. Tutte le manifestazioni che ci portano a pensare, a definire un disagio psichico emotivo riconducibile ad una nevrosi, fanno riferimento nel linguaggio del metodo, ad una condensa dell’elemento verde che per precisione e anche per giusta connotazione dobbiamo chiamare elemento legno, quindi proprio per chi non conosce su quale base noi ci adoperiamo e ci contestualizziamo, per definire, catalogare e comprendere le dinamiche del corpo e della mente attraverso i cinque elementi, è doveroso in qualche modo fare un piccolo inciso su quelli che sono i fondamenti del Metodo Lucia Torri Cianci, anche perché noi operatori lo conosciamo bene, ma magari chi mi legge non conosce il Tao, i cinque elementi e quindi quando parlo di elemento verde e di elemento legno è giusto che io faccia almeno una presentazione di cosa sono questi cinque elementi. I cinque elementi sono i movimenti energetici della medicina tradizionale cinese che si basa sull’osservazione della natura, dell’uomo e che permette di collegare aspetti del nostro organismo, aspetti della natura, aspetti dell’età, aspetti organo viscerali e via dicendo. È possibile ed è assolutamente il nostro modello di interpretazione, suddividere le tipologie caratteriali, energetiche, fisiologiche e metaboliche attraverso questa suddivisione. I cinque elementi sono: il legno che coinvolge come stagione la primavera, il fuoco che coinvolge l’estate, la fine estate che coinvolge l’elemento terra e l’autunno che è l’elemento metallo e l’inverno che è dell’elemento acqua.Queste energie circolano nell’organismo e passano attraverso gli organi che sono suddivisi anche questi nei cinque elementi e che corrispondono chiaramente al sistema metabolico di quell’elemento e a come noi viviamo quell’elemento in rapporto alla stagione, in rapporto all’energia che abbiamo e conserviamo in quegli organi e in quei viscere. Quindi se il nostro corpo sarà in sintonia con l’energia della natura, del cosmo, l’energia intrinseca dentro di noi va tutto bene, ma se tale armonia non può essere mantenuta, alla fine si può soffrire di disturbi organici, disturbi fisiologici, disturbi fisici e anche di disturbi emotivi. E siccome le nevrosi le abbiamo contestualizzate nell’elemento legno, che cosa esprime, qual è la capacità rappresentativa energetica funzionale e comportamentale dell’elemento legno?Lui esprime fondamentalmente la forza della natura, l’impulso a manifestare la propria individualità e la propria identità. Un aspetto importantissimo del legno e dell’elemento verde, se vogliamo dargli un colore, è la capacità di fare progetti e prendere decisioni, qui in questo elemento, che coinvolge il metabolismo del fegato, della vescica biliare il tessuto muscolare è la dimensione e la strumentazione di bordo che ci permette di fare dei progetti, di cambiare le cose e di trasformarle e conseguentemente di prendere decisioni. È importante che i progetti, le decisioni i cambiamenti si adattino a circostanze anche mutevoli, quindi è necessario essere flessibili, malleabili, plastici affinché questi progetti si realizzino e la plasticità è la parola d’ordine dell’elemento legno. Oltre al fegato oltre alla cistifellea oltre ai muscoli, nell’elemento legno abbiamo i tendini e gli occhi che ci permettono di ambire, di conoscere la strada da fare e ci permettono di riconoscere in maniera precisa, chiara e nitida gli obiettivi. Come stagionalità è la primavera, come età dell’uomo è l’adolescenza e il periodo della giornata è la mattina presto, quindi tutto ciò che sta per crescere, che sta in qualche modo per cambiare ed evolversi, l’elemento legno è definito il risveglio. L’energia cosmica infatti è il vento che è l’unica energia che ci dà la sensazione e la percezione del movimento e studi su gli squilibri del fegato, della vescica biliare, dei muscoli ma quindi anche degli occhi, ci indicano che dipendono effettivamente da un vuoto o da un pieno di questa energia posseduta e creata all’interno di questo movimento. L’aspetto psichico di questo elemento è la grinta e il coraggio, la rabbia come sano sentimento che ci permette di uscire da un empass, che ci permette di attuare il progetto di un cambiamento, ovviamente laddove e qualora questo elemento è in crisi, o in pieno o in vuoto, la manifestazione più comune è l’aggressività, l’atteggiamento veramente che tende poi anche alla violenza, tende a essere dominante quando è in squilibrio, quindi ha un atteggiamento di comando e di manipolazione, perciò lasciando da parte le dinamiche negative estreme di questo elemento, possiamo dire che è proprio nel fegato e nell’ elemento legno che c’è la nascita dell’energia della trasformazione ed è una nascita dell’energia della trasformazione che principalmente si forma nell’embrione che è l’elemento d’identità più emblematica di che cosa significhi la crescita e la trasformazione e l’evoluzione, il diventare qualcos’altro.Questo elemento è legato alla creatività e all’immaginazione, al sogno e alla progettazione quindi possiamo dire che il fegato come organo portante di tutto l’elemento legno è il generale che progetta, pianifica dispone e la vescica biliare che è il suo viscere dirige, prende decisioni su ciò che è importante, decide ciò che è puro ed impuro per la nostra mente, per il nostro corpo ed entrambi collaborano producendo il famoso e importantissimo coraggio. Ecco allora, dopo aver fatto un piccolo inciso su quello che è per noi il valore dell’elemento legno è importante da comprendere per contestualizzarlo al perché delle nevrosi, quindi lo squilibrio psichico dell’elemento legno è veramente la frustrazione che nasce dal non riuscire a superare un ostacolo, un impedimento, da non riuscire ad essere forti e coraggiosi magari nell’ affrontare il cambiamento, una situazione di difficoltà, una situazione di crisi, tutto ciò bene spiega la situazione che abbiamo vissuto durante e dopo il Covid e lo sforzo che il fegato ha compiuto per rimanere centrato e per non diventare qualcosa di negativo perché siamo stati di fronte all’impossibilità, a un senso di impotenza che lo ha compresso, congestionato e reso pieno di risentimento, di immobilismo e questo è una delle matrici che nutre l’evolversi e il conclamarsi delle nevrosi. Qui possiamo affermare che le nevrosi in questo elemento si formano soprattutto nella condizione del non superamento. Quali sono i fattori scatenanti delle nevrosi? Per fare ciò adesso lo osserviamo da un’altra direzione, da un’altra visuale, se fino adesso lo abbiamo analizzato da un fattore più energetico, ora dobbiamo veramente entrare nei meandri della psiche che portano allo sviluppo delle nevrosi. Le ragioni sono complesse e per di più anche multifattoriali, non sempre peraltro accertabili e riconoscibili perché qualcuno le nevrosi le può anche nascondere bene. Molte volte il conflitto nevrotico è correlato da una catena di eventi psicologici inconsci che hanno peraltro origine nel passato, più o meno remoto e non è detto che siano in riferimento a qualche cosa di appena vissuto, di appena passato ma ci sono delle matrici che covano dentro e che alla ricomparsa di momenti di crisi, possono tornare fuori in maniera addirittura più esponenziale, più forte a tal punto che possono veramente trasformarsi anche in dimensioni maligne, maligne perché fanno male, perché mettono nelle condizioni un individuo di vivere un’esistenza complicata, difficile e ai margini.La comparsa delle nevrosi può essere determinata o anche scatenata all’esposizione di situazione avvertite chiaramente come minacciose, pericolose gravi ed il periodo storico sociale più o meno trascorso non può che definirsi cosi. La prossima settimana andremo nel dettaglio soffermandoci sulle origini di queste manifestazioni, che sono da ricercare nelle proprie radici dell’infanzia.
BB

