Il lunedì di Serie A, tra tanto discusso spezzatino e conseguenti centellinate emozioni, s’è aperto col sorprendente e rotondo successo della Fiorentina a Verona, contro un Hellas terzultimo, tosto, in gran ripresa grazie alla cura Zaffaroni, affamatissimo di punti salvezza.
Invece la balbettante Fiorentina di Italiano s’è saputa imporre nettamente su un campo difficilissimo: al Bentegodi finisce 3-0 viola, apre l’ex Barak, raddoppia Cabral, che in questo momento sembra regalare più garanzie di Jovic. Chiude in piena ripresa Biraghi, con uno dei gol più belli della Serie A: gioiello puro, tutti a bocca aperta, punizione di prima da centrocampo a sorprendere Montipò, stampa, pubblico e Bentegodi. Da 57 metri, record dell’anno. Pensate: l’ultima squadra ad aver realizzato un gol del genere fu proprio la Fiorentina, 10 anni fa, quando Roncaglia, allora dai 61 metri, beffò Napoli e Morgan De Sanctis. Storie nelle storie, storie dal fascino Viola. Non manca commozione, tra l’altro. Biraghi guarda settore ospiti prima e cielo stellato poi, dedicando l’eurogol al gran capitano, mai dimenticato: Davide Astori.
Fiorentina che risale a centro classifica, acque che competono come minimo il roster di Vincenzo Italiano, che sogna chiaramente durante quei giovedì europei quella missione chiamata Conference League. Quest’anno fatiche e doppio impegno si son fatte sentire parecchio, e s’è visto.
Dall’altra parte riflessioni a Verona, rimonta arrestata nelle ultime gare; con ogni probabilità gli scaligeri si giocheranno la salvezza soltanto nel testa a testa spezzino, in un drammatico revival della sentitissima semifinale playoff del 2007. Due città certamente e decisamente mai gemellate. Corsi e ricorsi storici.

