Ottava sconfitta del campionato per un’Inter che non ha saputo rispettare e ripagare entusiasmo e premesse di inizio stagione. L’ennesimo KO contro una piccola, clamoroso mal di trasferta nel 2023, mai una vittoria lontano dalle mura amiche di San Siro negli ultimi due mesi. Il colpo ieri sera nell’anticipo del Friday Night lo fa infatti lo Spezia, colpo salvezza, che ripaga momentaneamente la scelta di allontanare Gotti e sposare conservazione e sofferenza targate Semplici, evidentemente più pragmatico per quelle latitudini.
E c’è storia nella storia nel successo spezzino: apre e sblocca Daniel Maldini, figlio d’arte, dopo rigore fallito da Lautaro. L’Inter alza giri del motore nella ripresa, conquista il pari, Lukaku ancora dal dischetto, ma alla fine sempre dagli undici metri è bomber Nzola a rimettere tutto al loro posto e spedire in paradiso Picco e Curva Ferrovia. 2-1 Spezia, che s’allontana così dal Verona, condanna forse definitivamente le distantissime Cremonese e Samp e conquista, lei quart’ultima, tre punti fondamentali per continuare a nutrire quel sogno chiamato terza salvezza consecutiva.
Adesso contestazione e critiche d’ambiente e stampa su Simone Inzaghi. 1 Coppa Italia e 1 una Supercoppa Italiana, Re di Coppa, non possono bastare se alleni quella che forse, ai nastri di partenza, veniva considerata la più forte del campionato. Grande possibilità addirittura della Lazio a Bologna che vincendo scavalcherebbe i nerazzurri dell’ex tecnico e conquisterebbe addirittura la seconda posizione. Inzaghi deve cercare di recuperare tutti gli effettivi: non solo miglior Brozovic, ma pure Skriniar. Martedì c’è Oporto, gara dell’anno. Quella che probabilmente decreterà il destino del buon Simone. Non si può sbagliare. In campionato arrivare tra le prime 4 sarà ormai battaglia fino alla fine.

