logo
    Salute
    14 Marzo 2023
    Le saggezze della Psiche nella forma di nevrosi – parte terza

    Roma – Freud le chiama così esse sono le tre istanze per spiegare la personalità. Queste tre istanze possono essere rappresentate anche graficamente per mostrare come si relazionano tra di loro e come formano una parte conscia e una parte inconscia della nostra personalità e formano ciò che è consapevole e ciò che è inconsapevole. Esse vengono rappresentate da un iceberg che viene usato tantissimo durante le lezioni di psicologia per spiegare il valore che hanno l’io, l’es e il super io, infatti basta guardare la dimensione dell’iceberg e notare quanto c’è a livello inconscio e quanto c’è a livello conscio. Quanto l’io è in gran parte conscio, ma quanto ha a che fare con una buona componente inconscia, quanto l’es e vedremo che cos’è, è puramente inconscio e il super io, che è un’istanza che si forma attraverso il bisogno di marcare il territorio, è gran parte inconscia e una parte conscia. In questa immagine veramente si può vedere il rapporto tra queste tre istanze. Quindi la parte sommersa dell’iceberg è rappresentata dall’inconscio e corrisponde all’es, a una porzione dell’io e una del super io, e la porzione emersa dell’iceberg è invece quella parte più cosciente costituita però solo da una porzione dell’io e del super io. Quindi Es, io e super io costituiscono veramente un modello sul quale si basa e si forma la nostra personalità e che spiegano il nostro comportamento:L’es  è la parte più innata della personalità e da lì in poi si originano l’io e il super io, questa componente non è assolutamente organizzata non è conscia ed è connessa fondamentalmente al nostro modo di percepire le pulsioni, che sono fame, sesso, impulsi razionali e quindi le forze dell’es sono e puntano fondamentalmente ad alleviare delle tensioni ed ottenere una soddisfazione immediata ( ho fame mangio, ho sete bevo) ma nella realtà mangiare e bere non coincidono quasi mai, con il piacere e una soddisfazione al piacere immediato, quindi l’es genera questa parte inconscia e costanti pressioni  che devono essere gestite, a questo punto entrano in gioco l’io e super io, pensate che il neonato funziona motivato principalmente dalle forze pulsionali e quindi è praticamente “es” allo stato puro, poi crescendo deve fare i conti con quella realtà dove se ha fame, non sempre può mangiare, se ha sete non sempre può bere, crescendo dovrà fare a meno del pannolino e quindi conformarsi ed adeguarsi ad altre regole che diventano via via più insostenibili per l’es. È ovvio che si ha bisogno di una dimensione che maggiormente regoli degli adattamenti. L’es non si adatta, l’es da solo pulsione, da solo indicazioni e quindi se l’es si muove seguendo solo il principio di piacere a questo punto l’io, che è la parte mediana, segue chiaramente il principio di realtà: io ho una pulsione ma la devo adattare a quello che trovo nella realtà, ho fame ma se non ho cibo mi devo adeguare al fatto che non c’è, ma questo adeguamento non arriva dall’es, ma deve partire da l’io della mia personalità, dal mio modo di adattarmi. Secondo questo principio l’energia istintiva è repressa per mantenere la sicurezza dell’individuo, altrimenti verremo dominati da pulsioni fuori controllo e questo ci permette di relazionarci con gli altri, principalmente prima con i genitori, poi nella la società. Quindi l’io a questo punto è veramente il direttore generale della personalità, l’io prende decisioni, controlla le azioni perché è dall’Io che nasce il comportamento e quindi gestisce anche i rapporti con il prossimo ed è anche l’io che ci consente di risolvere i problemi in modo complesso, un io ben strutturato e forte sa tollerare le tensioni generate dalle pulsioni e quindi dall’es. Infine abbiamo il super io che è l’ultima struttura della personalità in ordine di sviluppo, ed è quest’ultimo che mi dice cosa e che cosa è correlato, quindi ogni imposizione elargita dai nostri genitori, ogni resistenza che noi troviamo nell’ambiente esterno che arrivi dai genitori va a formare il super io che rappresenta proprio la linea di demarcazione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Infatti proprio i concetti di bene e male, di giusto e sbagliato sono assolutamente dettati dal super io e chiaramente tramandati dai genitori, insegnanti, modelli di riferimento e si può dire che è composto da due componenti che sono la coscienza e l’ideale dell’io, per capirci la coscienza e ciò che ci fa sentire in colpa quando sappiamo di aver sbagliato ed è ciò che chiaramente ci da degli obblighi morali e di condotta, tradotta è l’etica. Mentre l’ideale dell’io, che è l’altra parte che compone il super io, è ciò che vorremmo essere anzi ciò che dovremmo essere, insomma la persona perfetta, questo ideale dell’io è ciò che veramente ci fa essere severi con noi stessi è chiaro che l’es e il super io spingono proprio in direzioni opposte, l’es verso il piacere immediato, la pulsione, e il super io invece verso un’idea di perfezione, la costruzione la parte più machiavellica, la parte più organizzata, più precisa che segue delle regole, dei compartimenti. Sia la struttura dell’es che del super io prese chiaramente singolarmente sarebbero incompatibili con la realtà perché, una è estremamente dominata dalle pulsioni, l’altra dal voler essere la perfezione che non è possibile e quindi è l’io che tiene in piedi questo equilibrio, forma la vera personalità, perché si mette in mezzo tra le pulsioni e l’idea della perfezione e la coscienza, quindi l’io per natura è morbido accogliente è veramente portato a mitigare ad abbassare la volontà l’irruenza dell’es, delle pulsioni, ma anche il dominio della perfezione del super io. Per rendere il concetto più semplice possiamo anche pensare a queste istanze l’es l’io e il super io, come fossero tre persone quindi l’es sarebbe l’istintivo quello che se vuole una cosa se la prende, non gliene frega niente degli altri, fuma, beve e dice parolacce. Il super io dall’altra parte è il perbenista, quello che dice questo non si fa, questo non si dice, che bada al parere degli altri prima ancora del suo, è fissato con le buone maniere, non beve, non fuma non dice parolacce esattamente agli antipodi dell’es e poi c’è quel poveraccio dell’io che è un po’ quello saggio, quello che è incastrato tra questi due e che se potesse li pianterebbe in asso, ma non può nemmeno schierarsi perché è bloccato nel mezzo a cercare di mediare. Di queste tre istanze solo due non sono presenti nell’individuo sin dalla nascita, si sviluppano e si evolvono insieme alla persona e per tale motivo la loro evoluzione può essere ostacolata e danneggiata da eventi che coinvolgono la vita di un individuo.  Solo l’es è presente sin dalla nascita proprio perché ci dà la pulsione della fame e della sete è rappresentata proprio dalla parte più istintiva e impulsiva dell’individuo quella che come ho già detto cerca prima di soddisfare ogni suo bisogno, sia di tipo sessuale che primario come il mangiare e dormire, l’es non ha censure  non ha regole, per esempio il bambino se ha fame sa che deve piangere, così la mamma si accorgerà che è affamato e  il lato di piangere ovviamente è il suo modo per ottenere la soddisfazione al bisogno, se non ci fossero questi freni per l’es e per le pulsioni, l’es potrebbe iniziare a fare i capricci e andare oltre a quelli che sono i suoi bisogni primari, l’es potrebbe prendere il sopravvento e creare uno stato di violenza e di arroganza fuori norma, nell’adulto un uomo attratto sessualmente da una donna se fosse dominato solamente dall’ es potrebbe costringere quella donna a cedere al suo desiderio anche contro la sua volontà sfociando nella violenza, ecco questi sono degli esempi che ci fanno capire quando a volte nella nostra dinamica psichica, ci sono delle congestioni che favoriscono una dominanza più  dell’es che del super io e non dell’io, perché se così fosse ci sarebbe sempre la dimensione di equilibrio in genere la dominanza è sicuramente più dell’es o del super io. Meno male che non accade che l’es abbia sempre il sopravvento altrimenti nella stragrande maggioranza avremmo più individui particolarmente disturbati. Il super io, il perbenista si sviluppa proprio dopo la risoluzione del complesso edipico e quindi se il complesso di Edipo si risolve normalmente e non vi sono situazioni conflittuali, violenze, traumi, educazioni difficili e complicate, il super io si sviluppa in modo equilibrato senza dominanza e autorità eccessiva, al super io gli tocca fare quello che censura, deve assicurarsi che il bambino da adulto metta in pratica tutto ciò che ha acquisito durante la crescita e ovviamente quindi quando si dice tutto si intende nel bene e nel male quindi se io ho acquisito degli atteggiamenti coercitivi e violenti, il super io non fa altro che accantonare e assimilare quest’idea, l’io tenterà il più possibile di moderare, ma sicuramente ci sarà una dominanza più verso il male che non verso il bene, quindi più a diventare rigidi a diventare costretti più che essere morbidi e plastici. Ed è veramente qui che possono nascere i problemi, perché per esempio se un genitore punisce il bambino perché ha rotto un vaso il bambino capisce che è sbagliato e che sarà punito se lo farà ancora, quindi il super io porta a non ripetere quell’azione dato che è spaventato dall’idea della punizione, quindi il super io è stato indotto a pensare che noi ci si meriti una punizione a fronte di un errore ma non la comprensione, non il capirne il perché, perciò viene da sé comprendere quanto e quando determinate dinamiche, possono veramente aiutarci a capire le basi sulle quali si formano il disequilibrio del nostro modo di comportarci e diventare quello che oggi noi  definiamo le nevrosi. È inutile dirvi che il fatto di determinare il bene e il male del super io, si basa su schemi comportamentali ossia su principi appresi dal comportamento dei genitori è proprio dal super io che nascono i sensi di colpa e di vergogna insomma anche se i comportamenti e le azioni si sono evolute ci si sentirà poi sempre in colpa anche da adulti per aver buttato via un vaso per aver fatto cadere qualche cosa, è una sensazione che poi si manterrà nel tempo.  In mezzo a tutto questo vi è l’io che rappresenta, una sorta di mediatore tra l’es e il super io, si genera quando il bambino è in grado di vedere sé stesso come un individuo distinto dagli altri è una sorta di bilancia tra le due parti e ne modera anche l’agire e le mette d’accordo, quindi è grazie all’io che la psiche è in equilibrio e in armonia con il mondo esterno. Diciamo che ci sono molte situazioni che possono mettere in crisi l’es e il super io, conseguentemente mettendo in crisi l’io perché viene alterata la personalità ad esempio una personalità troppo incline a seguire le pulsioni diventa una personalità ingestibile, addirittura per il lato opposto se c’è una dominanza del super io una forte rigidità una forte schematizzazione della propria vita, rende l’individuo rigido e assolutamente portato al rompersi facilmente di fronte alle avversità, quindi possiamo dire che il super io l’es e l’io formano e guidano il nostro agire più di quanto immaginiamo e si può dire che la parte conscia, come si evince dalla rappresentazione grafica dell’iceberg è solo la punta della psiche, quindi è la parte ben più piccola rispetto al ghiaccio che si nasconde sotto la superficie quindi potete immaginare quante dinamiche dentro di noi abbiamo e alle quale non abbiamo ancora risposte e nessun psichiatra nessun ricercatore ha ancora ben definito completamente.Riprendendo a parlare di nevrosi abbiamo parlato anche di angoscia. L’angoscia sicuramente nasce da paure reali ma come già detto può presentarsi anche nella forma di nevrosi, l’io, il super io e l’es non funzionano sempre in armonia questo è un dato di fatto quando l’angoscia e quindi la paura, l’ansia, la predisposizione alla nevrosi irrompe, diventa incontrollabile si innescano una serie di meccanismi che si chiamano meccanismi di difesa. Cosa sono i meccanismi di difesa? Ne parleremo la prossima volta martedì 21 marzo. BB