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    17 Marzo 2023
    (Adnkronos) - "Non so cosa aspettarmi ma mi sembra giusto esserci". Così il premier Giorgia Meloni arrivando al congresso della Cgil a Rimini. Entrata dal fondo della sala congressuale è stata accompagnata dal leader della ...
    Cgil, Meloni oggi al congresso: “Giusto esserci”
    (Adnkronos) - "Non so cosa aspettarmi ma mi sembra giusto esserci". Così il premier Giorgia Meloni arrivando al congresso della Cgil a Rimini. Entrata dal fondo della sala congressuale è stata accompagnata dal leader della ...

    (Adnkronos) – “Non so cosa aspettarmi ma mi sembra giusto esserci”. Così il premier Giorgia Meloni arrivando al congresso della Cgil a Rimini. Entrata dal fondo della sala congressuale è stata accompagnata dal leader della confederazione Maurizio Landini sotto il palco, nello spazio riservato alle autorità.

    “Ringrazio tutta la Cgil dell’invito. Ringrazio anche chi mi contesta, in alcuni casi con degli slogan efficaci che ho letto dalle agenzie: pensati sgradita. Slogan efficace. anche se non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica…”, ha detto il premier.

    E’ in corso a Rimini il congresso della Cgil, intitolato ‘Il lavoro crea il futuro’. All’invito del premier Meloni il sindacato di Corso Italia lavorava da tempo. “Il fatto che il premier abbia accettato di partecipare al congresso lo considero positivo perché dice del rispetto e del riconoscimento di un sindacato che rappresenta milioni di persone e ha alle spalle una storia secolare”, aveva detto il leader Cgil Maurizio Landini. Meloni è il primo premier di un governo di centrodestra a partecipare.

    “Non abbiamo mai avuto una pregiudiziale verso nessun governo: facciamo i conti e ci misuriamo con gli esecutivi che ci sono. Poi possiamo essere in accordo o meno con il governo in carica ma questo sta dentro il gioco democratico”, aveva aggiunto ricordando come nella storia dei congressi la Cgil abbia sempre invitato i presidenti del consiglio in carica.

    Nel suo discorso, dal palco del XIX congresso della Cgil, Landini non ha risparmiato il governo, criticandolo su più fronti: migranti, autonomia differenziata, fisco, pensioni, reddito di cittadinanza, lavoro e precariato. Non un dossier su cui l’esecutivo abbia tenuto fede all’enunciazione di portare avanti un dialogo effettivo con le parti sociali svelando così la considerazione in cui l’esecutivo tiene il sindacato. Una critica a 360 gradi su cui si è ricomposto anche l’asse tra Cgil Cisl e Uil che dal governo Draghi in poi viveva una stagione di crisi e che porterà’ i sindacati insieme di nuovo nelle piazze. A breve e su “un programma di iniziative che non escluda nessuno strumento”, ha spiegato Landini lasciando intravedere come l’obiettivo ultimo possa anche essere un nuovo sciopero generale.

    Ieri di nuovo: “In questo Paese c’è un punto di fondo che è la questione fiscale: un Paese che sta in piedi con le tasse pagate da lavoratori dipendenti e pensionati. E lo dico chiaro: mi sono rotto le scatole ad essere sempre io a pagare anche per chi non le paga e che sia sempre io a garantire quella sanità pubblica al posto di chi non lo fa ma la usa. Il fisco invece è un nuovo patto per la cittadinanza e se il 90% dell’Irpef lo sborsano dipendenti e pensionati il governo però ne parla solo con imprese o con chi le evade, le tasse”, ha detto acclamato da un tifo da stadio della platea portando il dibattito con le opposizioni su un altro tema centrale per il sindacato alla ricerca di un fronte comune contro il governo.

    E ha rilanciato una sua vecchia proposta: “Un contributo straordinario per la creazione di un fondo di solidarietà per creare lavoro con cui ricostruire la coesione sociale nel Paese”. D’altra parte con 100 miliardi di evasione c’è solo la strada del recupero da battere anche se, spiega ancora Landini, un’altra strada è possibile: “Che il denaro, il contante scompaia lasciando alla tecnologica quel tracciamento necessario a stroncare l’evasione”.

    E oggi, in vista dell’arrivo del premier, sono apparsi un centinaio di peluche colorati guidati da Peppa Pig , già simbolo della protesta Lgbt+ anti Meloni, con al collo un fazzoletto con la scritta “mai più fascismo” davanti a uno striscione che ricorda le ‘Radici del sindacato’ metalmeccanici. Il tutto al suono di bella ciao. E’ questo, richiamando la protesta già messa in atto a Cutro dopo la strage degli immigrati, il cuore del presidio che la minoranza Cgil guidata da Eliana Como sta svolgendo davanti alla porta del Palacongressi. Accanto un secondo striscione ancora più chiaro: ‘Meloni: non nel nostro nome – Cutro: strage di stato!’. Una quarantina di delegati animano la protesta intonando bella ciao e altre canzoni di lotta e srotolando via via altri striscioni contro il governo. ‘Al fianco di chi lotta’, si legge. I peluche troveranno poi posto nelle prime fila dell’immensa platea del Palacongressi appena sotto il palco dal quale parlerà Meloni: “Una sorta di memento”, spiegano gli organizzatori che comunque lasceranno la sala per non ascoltare l’intervento del premier.

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