Tra mille proteste, polemiche e veleni, colpo grosso della Juve e straordinaria continuità allegriana in un mare in tempesta come quello di quest’anno. Allenatore esperto, navigato, d’assoluto spessore. Nonostante espressione e critiche.
La Juve sbanca San Siro con le sue armi: sviluppo, ripartenza e stoccata di Kostic in transizione, grossa resistenza, muro, porta inviolata. 1-0 bianconero. Juve che sarebbe tranquillamente seconda, senza la penalizzazione. -15 in classifica che invece relega i bianconeri al settimo posto. Ma attenzione, nonostante la penalizzazione, adesso sono 7 le lunghezze che separano i bianconeri dal Milan quarto, solo 6 dalla Roma quinta. Utopia, mesi fa. 11 gare da giocate. Dopo la sosta tutto può succedere: è cambiato tutto, merito d’Allegri, che adesso spinge l’ambiente verso quella remuntada Champions che sarebbe un misto tra sensazionale e clamoroso.
Tensione e nervosismo nel finale. Espulsi Paredes e D’Ambrosio. Saltano i nervi. Compattezza e muro che l’Inter nella ripresa non riesce a scardinare, pochissime occasioni. Partita perfetta per la Juve, quello che voleva Allegri. Ma quello che i nerazzurri recriminano nasce dal vantaggio bianconero, viziato da controllo e fallo di mano in concomitanza di Rabiot e Vlahovic: immagini poco chiare, la terna convalida, il Var decreta nullaosta. 1-0 Juve, colpo grosso a San Siro. Delusione Inter, nervosismo nerazzurro. Rovinata la settimana che aveva riportato il club ai quarti di Champions, 12 anni dopo.
