Non è certamente il periodo più fertile in casa nerazzurra. Pesantissima la sosta per le nazionali, quantomeno e soprattutto dal punto di vista infortunati. Se Skriniar, ormai promesso sposo PSG al termine della stagione, era già tornato a casa, lo stesso non poteva certamente dirsi per uno dei più insostituibili dei tasselli di Simone Inzaghi, Calhanoglu. Nel corso dello scontro diretto tra Croazia e Turchia infatti, il polivalente centrocampista e fantasista è stato costretto ad abbandonare prematuramente il rettangolo da gioco. Apprensione ovunque, sin dai primi istanti, pure in casa Inter. Soprattutto perchè Hakan quest’anno, reinventato vertice basso da Inzaghi, è stato altresì in grado di sostituire Brozovic in cabina di regia davanti la difesa.
Al minuto 38 della gara coi croati infatti il turco ha dovuto abbandonare il terreno da gioco. Problema alla coscia sinistra: occhio alla contrattura, si teme lesione. In quel caso 2 o 3 settimane fuori minimo. Questo significa dover rinunciare ad un elemento tanto polivalente quanto imprescindibile per lo scontro diretto col Benfica, cocenti quarti di finale di Champions, terra storicamente dei sogni per chiunque. Per l’Inter soprattutto, vista una stagione che li ha visti in campionato tutt’altro che protagonisti e soprattutto lontanissimi dal Napoli. E se in Champions proprio è previsto il quarto andata e ritorno coi lusitani, resta vietato perdere ulteriore terreno in campionato: guai a mettere in discussione un posto tra le prime 4.
Domenica arriva la Fiorentina. Skriniar resta ai margini col problema alla schiena, mai argomenti banali da sistemare. Inzaghi cercherà almeno di recuperare uno col suo stato per i quarti col Benfica, nonostante il suo rapporto con ambiente e Curva Nord sia ormai ai minimi storici. In dubbio altresì pure Dimarco, che continua ad allenarsi da solo, dopo aver saltato il doppio impegno azzurro. Pronto Gosens? Nemmeno per sogno, tutt’altro che scritto, pure Robin mica al meglio.

