Un altro, ennesimo, weekend decisamente amaro per la Nazionale Rossa in Australia. Il terzo Gran Premio stagionale, quello di Melbourne, avrebbe dovuto riscattare le prime due uscite e rappresentare quel punto di ripartenza. Così non è stato: la nuova Rossa esce senza punti, distrutta, a pezzi. Pronti via e KO Leclerc ad inizio gara, ancora zero due volte su tre GP; chiude ancora peggio Sainz con penalità per impatto su Alonso al tramonto del GP.
Un Gran Premio tra i più folli che la storia recente della F1 ricordi e annoveri. E già, con l’acquazzone incredibile che aveva contraddistinto e minato le libere di venerdì, era destino. Tra ribaltamenti, colpi di scena, incidenti. Tre bandiere rosse e quattro semafori rossi, pensate. Alla fine comanda lui, vince lui, seppur con margine inferiore al solito. Ma certezza insindacabile: vince Verstappen, vince la Red Bull, che sogna la fuga in classifica. Max trionfa per la prima volta all’Albert Park di Melbourne, arriva a traguardo dietro alla safety-car davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton e alla Aston Martin di Fernando Alonso.
Brilla tra mille difficoltà pure l’intramontabile Hamilton, che chiude d’orgoglio al secondo posto. Intramontabile e rinato proprio a fine carriera pure l’eterno Alonso, che chiude ancora sul podio, terzo posto, con la sua Aston Martin. Sainz solo dodicesimo. Fuga Red Bull, con 123 punti in testa al comando; fuga Verstappen, già 69 a 54 su Perez nella piloti. Dominanti. Premesse raggianti per il binomio 2023.

