Amarezza nerazzurra. L’ennesima di questa stagione in campionato. Solo 1-1 a Salerno. Ma non è il risultato che fa male all’ambiente interista, bensì ancora una volta come sia maturato. Incassato il gol alla fine, castiga l’ex Candreva, altri due punti pesanti lasciati sul campo. Non solo le 10 sconfitte, adesso anche altre lunghezze pesantissime perse con le mediopiccole.

Primo tempo di marca nerazzurra. Quantomeno l’inizio. Partenza dominante: strappo Gosens, finalmente ritrovato, che timbra vantaggio e sfiora raddoppio. Ma l’Inter non ha la stessa fame dei tempi di Conte e rallenta i ritmi. Che non sarebbe un problema se con maturità come le grandi squadre trovasse raddoppio nella ripresa: un pizzico di sfortuna, senz’altro, tra palo di Barella e traversa di Lukaku, ma raddoppio che non arriva. Quel che desta l’occhio è che comunque, indipendentemente dalla doppia grossolana occasione creata, l’Inter non sembra mai padrona del campo.

Nel finale si respira concretamente quanto e come che, se la Salernitana sostenuta dal solito sontuoso pubblico dell’Arechi alzasse i ritmi, troverebbe il pareggio. E così è: nel finale castiga l’ex, come nelle trame dei film, Antonio Candreva. Col cross più indenne e fortuito, Onana pescato colpevolmente fuori dai pali: 1-1, sussurrato, respirato. Grandina su Inzaghi. Non può essere Inter. Domani grande occasione Roma. La corsa Champions si tinge di color capitolino.