Ancora di misura, ma vittoria pesantissima. La Juve si aggiudica il primo atto con lo Sporting, avversario tosto, di assoluto valore internazionale. Un avversario che sa quel che vuole. Dietro arcigno, davanti talentuoso. Un mix che ha minacciato il primato del Tottenham nel suo girone di Champions e fatto fuori l’Arsenal dall’Europa League.
Ed è quello evidenziato nel primo tempo, a livello di occasioni tremendamente fertile e dominato dai portoghesi. Che sfiorano il gol più volte, tra i movimenti di Edwards e Trincao, la qualità di Pedro Goncalves e motorino Nuno Santos. Paura per Szczesny, uscito per malore. Nella ripresa la Juve prende le misure e torna ad amministrare: bravo Allegri, con la sua esperienza. Cambia carte in tavola e lancia pure Chiesa. In piena ripresa i bianconeri alzano fisicità e giri del motore e timbrano proprio su palla inattiva: gioia Gatti da pochi passi. Nel finale gestione ma gran paura all’ultimo respiro: doppio superlativo intervento di un secondo sicurezza come Perin.
Vittoria importantissima. Classico film e matrice allegriana: sofferenza e timbro finale. Cosiddetto e chiacchierato Corto Muso. Stavolta tremendamente importante, prestigioso e giustificato. Lo Sporting è realtà vera, istituzione di queste latitudini europee. Non è finita perchè nella loro tana sarà durissima; ma grazie alla serata di ier, la Juve è padrona del suo destina e potrà partire per la spedizione lusitana con due risultati su tre.
