L’attesa è finita. Stasera Napoli-Milan, missione remuntada per gli azzurri. A Castel Volturno silenzio e concentrazione. Probabilmente la gara più importante dell’anno, un’annata che finirà con lo straordinario scudetto ma si sa, l’appetito vien mangiando e dopo una Champions sontuosa, soprattutto contro una connazionale italiana, il Napoli vuol altresì proseguire il prestigioso cammino europeo.
Per la prima volta però affronterà una gara di ritorno dovendo rimontare: girone dominato e stravinto contro squadre del calibro di Ajax e Liverpool, gol a bizzeffe a destra e sinistra, pronostici rispettati in grande stile agli ottavi con l’Ajax, Spalletti sa quanto possa esser peccato fermarsi proprio adesso. Anche perchè così come Pioli, nonostante il suo straordinario ventennio di carriera a livelli importanti, non ha mai superato i quarti di Champions e ottenuto quindi il traguardo delle semifinale. Semifinali che molto probabilmente metteranno in palio un altro derby italiano, stavolta con l’Inter.
E Spalletti spegne tensione e nervosismo, col suo volto esperto, da furbacchione. “Non rischiamo nulla, solo felicità infinita” spiega galvanizzando l’ambiente. Spalletti dovrà fare a meno di Kim e Anguissa, due tasselli particolarmente importanti per l’undici dell’anno e quei meccanismi stellari che laureeranno gli azzurri campioni d’Italia in anticipo di parecchie giornate. Recupera però finalmente Osimhen, già in campo nel finale col Verona, digerito tutto l’infortunio. Suggestione Elmas al fianco di Lobotka per aumentare il carico offensivo, dietro fiducia forzata a Juan Jesus. Tutto esaurito al Maradona: il Napoli cerca la rimonta, sospinto e spirato dalla marea azzurra, quella tanto per cambiare delle grandissime occasioni.
