Una semifinale di Champions. Un sogno ad inizio stagione. Anche per chi 11 mesi fa si laureava Campione d’Italia, nelle radiose giornate di maggio, quelle di Milano e Reggio Emilia. Confermarsi in Italia sarebbe stato complicato, tra richiesta di necessaria continuità ed un Napoli che sorprendentemente a sbaragliato la concorrenza e traumatizzato tutto e tutti. Incluso quel Milan in piena crisi a cavallo tra gennaio e febbraio.

Ma il merito di Stefano Pioli è quello di aver saputo tenere saldo un timone di una barca in un mare in tempesta. Le vittorie di marzo, anche di misura, il passaggio del turno col Tottenham fino alla conferenza stampa post sosta a Milanello: “Può ancora essere una grande stagione, anche senza Scudetto”. E aveva ragione. Perchè se è necessario andarsi a prendere quel quarto posto in campionato, il cammino resta in clamorosa ascesa nel quadriennio piolesco: dopo lo Scudetto, semifinali di Champions. Un progetto che continua a crescere, bravi Maldini e Massara a restare fedeli alle loro vincenti idee nonostante il passaggio di proprietà.

Ed al triplice fischio è partita la festa. Tutto il gruppo rossonero sotto al settore ospiti. Esulta Pioli che dedica il successo ai sostenitori. Tifoseria che a Napoli ha fatto sentir orgogliosamente la sua voce, dominante per larghi tratti di gara. Adesso le semifinali e probabilmente l’Inter, per un derby da impazzire. Ma il Milan, dall’alto delle riecheggianti 7 Coppe dei Campioni, resta storia europea. E lo sa pure Ibra. Pronto a rientrare. E continuare a sognare a 42 anni suonati l’unico gioiello che manca alla sua straordinaria epopea da calciatore.